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TORINO- Giampiero Ventura ha utilizzato, con apprezzabile capacità di sintesi, la definizione di «spareggio». Difficile battezzare in maniera più adeguata Genoa-Torino: la strada per l’Europa è in salita, considerando il quadro generale emerso dal week end. E il tempo stringe, inesorabile: superare il Genoa è la condizione necessaria per crederci ancora. E Ventura ci crede, pur evitando - ormai da oltre un anno e mezzo - di misurarsi, come tutti gli altri suoi colleghi, in conferenze pre partita in campionato (in Europa League è obbligatorio). Non l’ha affermato dunque ieri, ma lo ha sottolineato nei giorni scorsi: «Sono convinto che se otterremo un risultato positivo a Genova, e possiamo ottenerlo, allora avremo ancora la possibilità di raggiungere la qualificazione all’Europa League». Dentro o fuori a Marassi, una notte per capire quanto il Toro sia diventato grande. E’ la stagione della maturità: la notte di Bilbao e il derby vinto - non a caso gli episodi nevralgici dell’annata - hanno certificato una crescita che però attende il coronamento definitivo, ovvero la nuova qualificazione all’Europa League.
DESTINO DA DOMARE - Il tecnico granata ci crede e, pur non avendo alcun interesse specifico nel caricare eccessivamente l’euro-duello, stuzzica orgoglio e autostima della squadra: superare incertezze e affanni della partita casalinga contro l’Empoli per riprendere un cammino complicatosi nell’ultimo turno, ma ancora fattibile. Per rimanere padrone del proprio destino, all’ultima curva prima della linea del traguardo, il Torino deve tornare da Marassi con tre punti in tasca e l’adrenalina oltre ogni limite. Anche perché il calendario a quel punto prenderebbe una piega meno complessa, sulla carta: a parte la trasferta nella Milano rossonera, ci sono le due sfide all’Olimpico con Chievo e Cesena. Ma, come insegna il capitombolo con la formazione di Sarri, ciò che può apparire agevole non sempre si rivela tale. Tuttavia Ventura insiste sull’approccio ponderato: un impegno per volta, evitando di volare eccessivamente con il pensiero. E’ però difficile, per i granata, ignorare la classifica e far finta che le prossime tre settimane siano identiche a tutte le altre.
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© RIPRODUZIONE RISERVATADESTINO DA DOMARE - Il tecnico granata ci crede e, pur non avendo alcun interesse specifico nel caricare eccessivamente l’euro-duello, stuzzica orgoglio e autostima della squadra: superare incertezze e affanni della partita casalinga contro l’Empoli per riprendere un cammino complicatosi nell’ultimo turno, ma ancora fattibile. Per rimanere padrone del proprio destino, all’ultima curva prima della linea del traguardo, il Torino deve tornare da Marassi con tre punti in tasca e l’adrenalina oltre ogni limite. Anche perché il calendario a quel punto prenderebbe una piega meno complessa, sulla carta: a parte la trasferta nella Milano rossonera, ci sono le due sfide all’Olimpico con Chievo e Cesena. Ma, come insegna il capitombolo con la formazione di Sarri, ciò che può apparire agevole non sempre si rivela tale. Tuttavia Ventura insiste sull’approccio ponderato: un impegno per volta, evitando di volare eccessivamente con il pensiero. E’ però difficile, per i granata, ignorare la classifica e far finta che le prossime tre settimane siano identiche a tutte le altre.
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