Toro, è tutto un altro Ventura: via i mugugni, tanta ambizione

Il tecnico granata si aspetta che la società completi un organico che ha ancora bisogno di qualche tassello per aumentare in solidità e competitività
Toro, è tutto un altro Ventura: via i mugugni, tanta ambizione© LaPresse

TORINO - Dopo le fatiche del ritiro di Bormio e prima di affrontare il lungo lavoro che lo attende nel nuovo centro delle operazioni estive dei granata a Chatillon, Giampiero Ventura si è concesso una breve vacanza di due giorni al mare. Soddisfatto di come si è comportato il proprio gruppo e anche delle qualità tecniche dei nuovi arrivi, il tecnico genovese, tra un tuffo in acqua e l’altro, sta già pensando a come far lievitare il suo Torino. Una creatura ancora in embrione ma che ha già dato “vagiti” importanti e confortanti.

TASSELLO MANCANTE - Certo, il buon Ventura si aspetta che la società completi un organico che ha ancora bisogno di qualche tassello per aumentare in solidità e competitività, anche se lui dice che gli basterebbe un solo innesto, possibilmente in attacco. In verità qualcosa servirebbe pure in difesa e a centrocampo, soprattutto se dovessero partire alcuni big, Bruno Peres (probabile), Maxi Lopez (possibile). Resta però il fato che Ventura ha a disposizione già una base rassicurante su cui impostare strategie a lunga gittata e quindi attende con serenità eventuali evoluzioni di mercato («L'attaccante? Non faccio nomi, voglio un velocista che dia profondità. Ai tifosi dico di abbonarsi: il gruppo ha voglia di superarsi»). In quel di Bormio si è prodigato assai con i nuovi, inarticolate con Daniele Baselli che pare essere già diventato un suo pupillo. Lo ha seguito con una costanza impressionante cercando di affrettare in tutti i modi l’inserimento dell’ex atalantino all’interno di un centrocampo molto rinnovato e che per ora si basa principalmente su Vives, Gazzi e Benassi. In fondo è proprio questo il reparto su cui ha lavorato intensamente il tecnico.

VIA I MUGUGNI - La difesa, d’altronde, è rimasta quella che era nonostante la partenza di Matteo Darmian e l’attacco è addirittura invariato rispetto alla scorsa stagione mentre in mezzo il rinnovamento è stato corposo. Comunque, se il buongiorno si vede dal mattino, questo Torino pare essere partito bene, sicuramente meglio degli anni precedenti. Questo fatto è stato certificato da pochi “mugugni” dell’allenatore durante il ritiro e da una serenità generale di fondo che ha confortato soprattutto i tifosi. Certo, gli obiettivi che si pone questa squadra sono ambiziosi ma la quinto anno di gestione Ventura, con un retroterra di continua crescita e di ottimi risultati, il Torino può anche permettersi il lusso di sognare.

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