Cairo: «Ci serve un attaccante. Maksimovic lontano dal Napoli»

Il presidente del Torino: «Mi spiace per i tifosi napoletani ma non ci sono nemmeno le basi per parlare del difensore»
Cairo: «Ci serve un attaccante. Maksimovic lontano dal Napoli»© AG ALDO LIVERANI SAS

TORINO - «Stiamo lavorando per completare una rosa che al 95% abbiamo già consegnato al nostro allenatore Ventura prima della partenza per il ritiro estivo». Parola di Urbano Cairo. Il presidente del Torino ha parlato del mercato granata: «Ci manca un attaccante - le sue parole a Radio Rai riportate dal sito ufficiale del club -, stiamo valutando diversi profili, non faccio nomi anche per rispetto alle Società che detengono i loro cartellini. Noi abbiamo quattro punte molto toste, Quagliarella e Maxi Lopex, Amauri e Martinez, ma numericamente vogliamo aggiungerne una. Promesse non ne faccio: un Presidente deve operare, non fare proclami. La volontà non è in discussione, dopodiché non dipende solo da me ma anche dalla disponibilità di chi deve cedere. Inoltre, e il mister Ventura è d’accordo con me, noi non cerchiamo un attaccante qualsiasi, ma un elemento che veda bene per noi e posso garantire che cercheremo in tutti i modi di acquistarlo. 

MAKSIMOVIC - Cairo allontana poi le voci di mercato su Maksimovic: «Maksimovic vicino al Napoli? Assolutamente no. Potremmo dire, anzi, che è sempre più lontano. Noi abbiamo ricevuto un’offerta che non è certamente adeguata al valore del giocatore: 12 milioni più bonus. Non dico che sia offensiva, perché conosco e rispetto il valore del denaro, ma ribadisco che non è adeguata per le qualità di Nikola Maksimovic. Mi spiace per i tifosi napoletani, mi sono molto simpatici, ma non ci sono nemmeno le basi per parlarne. Romagnoli è passato dalla Roma al Milan per il doppio dell’offerta che abbiamo ricevuto, inoltre ormai siamo troppo vicini alla fine del mercato. Il nostro obiettivo, nel giorno di Ferragosto, a due settimane dalla chiusura del calciomercato, è quello di confermare tutti i nostri calciatori: semmai, e mi ripeto, la volontà è quella di aggiungerne uno. Offerte clamorose? L’ho già detto, di fronte a proposte folli ci penseremmo, ma ora il nostro pensiero è quello di cominciare bene il campionato che per noi può essere molto importante. Abbiamo in rosa giovani di grandissime qualità, lavorando con Ventura possono diventare giocatori davvero importanti. Penso a Maksimovic, Bruno Peres, Jansson, Gaston Silva e Martinez, che erano già con noi; a Benassi, che abbiamo a tutti i costi voluto acquistare dall’Inter. E poi Baselli e Zappacosta, Ichazo, Acquah e Obi: tutti prospetti interessantissimi, che uniti ai compagni di squadra più esperti possono inserirsi al meglio nel Torino».

COPPA ITALIA - Cairo ha parlato anche del match di Coppa Italia che attende la squadra di Ventura: «Abbiamo voluto per la prima partita, per la nostra prima uscita stagionale, proporre prezzi assolutamente popolari. Per noi è un match molto importante, quindi abbiamo offerto a tutti i cuori granata rimasti a Torino e a quelli che vorranno tornare in città solo per la partita un’opportunità per essere vicini alla squadra».

DARMIAN - Un pensiero speciale per Darmian passato al Manchester United: «Un anno fa - spiega Cairo - lo dissi chiaramente a Matteo e al suo entourage: non ti posso cedere, in questo mercato controvoglia devo già privarmi di Immobile. E poi fu così anche con Cerci. Però a Matteo promisi: se tra un anno arriverà un’offerta importantissima per te e per noi, ti assicuro che ne terrò conto. Il Manchester United è una delle più grandi squadre al mondo, non me la sono sentita di tenerlo. E parlandone con Ventura ho trovato conforto: Presidente, mi ha detto il mister, il ragazzo merita questa opportunità».

LEGA CALCIO - Infine Cairo ha commentato gli attacchi al Presidente della Lega Calcio Beretta: «Io non sono d’accordo. Se ci sono cose da dire, rilievi da fare, per questo c’è l’Assemblea. Se qualcuno ha qualcosa da obiettare lo deve fare in Consiglio di Lega. Queste iniziative servono solo a indebolire la Lega Calcio in un momento in cui invece dovremmo essere tutti uniti: parlare attraverso i giornali la ritengo una modalità poco utile, sono critiche disfattiste che servono a poco».

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