Toro, la fabbrica del gol pronta a far urlare i tifosi

Da Frosinone con un parco attaccanti super: Maxi, Quaglia, Martinez e Belotti
Toro, la fabbrica del gol pronta a far urlare i tifosi© www.imagephotoagency.it
TORINO - In primis fu Alessio Cerci. Comprato al mercato dell’usato e portato all’officina Ventura, una specie di bottega d’altri tempi, dove con un giusto mix di vecchi metodi e tecnologia applicata per rimettere a punto il motore, si riesce a far rombare come un tempo le fuoriserie. Poi toccò a Ciro Immobile, pure lui arrivato con le gomme sgonfie dopo una stagione che definire scialba significa usare un eufemismo, anche se in molti sostenevano che non sarebbe bastato il cambio degli pneumatici perchè le avarie erano altrove. Quindi ecco arrivare Quagliarella, paragonabile a quelle Ferrari con targa un po’ datata anche se usate solo la domenica, alla Juventus giocava pochissimo, e che gioco forza rappresentano un punto di domanda sull’affidabilità. Infine, a giochi in corso, gennaio 2015, tanto per essere precisi, ecco Maxi Lopez, una sorta di Bentley dal motore potentissimo ma ingolfata e impolverata dal lungo ricovero in garage, l’ultimo è stato la panchina del Chevo. Bene, in tutti e quattro i casi l’officina Ventura ha saputo rimettere a punto il tutto, oliando il motore, dando una bella ripassata alla carrozzeria, la giusta pressione alle gomme e un pieno di benzina che ha fatto urlare i cavalli per spingere di nuovo verso il gol. Più che un’officina una vera e propria Fabbrica del gol, che guarda caso ha fatto addirittura vincere a Ciro Immobile nel 2014 il titolo di capocannoniere. Già, sono rinati tutti. Ma non solo. I primi due hanno fatto talmente rumore e scintille con le loro cilindrate da permettere al Torino di incassare una montagna di soldi grazie ad Atletico Madrid e Borussia Dormtund per un totale che ha superato i 25 milioni di euro.
 
Salto di qualità - Un botto vero e proprio per il Torno che da quel momento ha proseguito nel suo lavoro di recupero dei bomber perduti sino al recentissimo salto di qualità che risponde al nome di Andrea Belotti. Al Toro devono avere fatto questo semplice ragionamento: “Ma se Ventura e il suo staff sono riusciti a risvegliare il fiuto del gol di chi era finito in cantina o quasi, cosa riuscirà mai a ottenere con un giovane bomber di razza come l’ex punta del Palermo?”. La risposta a questo domanda è stata così positiva da indurre Cairo a spendere quello che non aveva mai fatto in tutto il suo decennale di presidenza per un singolo calciatore: otto milioni di euro. 

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