Torino, Ventura non si nasconde: «Mi piace tanto questo Torino»

«Vogliamo trasmettere l'ambizione al nostro pubblico»

LU MONFERRATO  - «Questo Toro mi piace , e pure tanto. Ma mi auguro che molto presto piaccia a tutti, soprattutto ai nostri impagabili tifosi. Assicuro che stiamo lavorando tutti per centrare questo primo obiettivo stagionale». Parole di Giampiero Ventura, strappategli alla festa della Luese organizzata dal presidente del club e amico del tecnico genovese, Sergio Viganò. E proprio Ventura è stata una delle star della serata, marcato stretto da tifosi e semplici appassionati di calcio che lo hanno circondato di affetto e stima. E l'allenatore granata si è concesso di buon grado a selfie, foto, autografi, perfino abbracci, e quant'altro. D'altronde al suo quinto anno di Toro, Ventura è ormai uno dei protagonisti assoluti del nostro campionato. Dunque a Ventura questo Toro piace, intriga, e non potrebbe essere altrimenti perché sono arrivati giocatori che lui aveva espressamente indicato al direttore sportivo Gianluca Petrachi e al presidente Urbano Cairo che quest'anno ha davvero operato molto bene sul mercato. «Sono contento e molto felice di questo. C'è un gruppo che ha una gran voglia di crescere e giorno dopo giorno offre la propria disponibilità senza tentennamenti. Prendete Baselli, per esempio. E' un ragazzo di qualità ma deve ancora completare il suo processo di maturazione e imparare ancora tanto. D'altronde nella vita non si finisce mai di imparare. Ma non vorrei soffermarmi su di lui perchè tutti questi giocatori stanno cercando di fare del loro meglio».

Ma il Toro di quest'anno pare già più maturo rispetto a quello della passata stagione. E Ventura ripete quanto detto nei giorni del ritiro. «Il lavoro paga sempre e col lavoro si cresce. Bruno Peres l'ho visto migliorato è diverso dall'anno scorso perché dietro di sè ha le conoscenze di un campionato trascorso con noi ed ha capito come si gioca in Italia. Zappacosta dovrà seguire il suo percorso così come tutti i giovani che sono arrivati da noi. Glik, Moretti, Maksimovic e gli altri che sono con noi da tempo sono ormai un esempio di come la consapevolezza nei propri mezzi possa permettere di inseguire un risultato e di ottenerlo. E questa consapevolezza noi abbiamo l'ambizione di volerla trasmettere al nostro pubblico».

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