Annoni: «Quagliarella leader. Glik alla Tarzan»

L'ex difensore celebra il bomber e il capitano del Toro: «Sono due esempi. Quagliarella si sacrifica per i compagni, Kamil è una roccia».
Annoni: «Quagliarella leader. Glik alla Tarzan»© www.imagephotoagency.it
TORINO - Enrico Annoni, stasera contro la Fiorentina c’è il primo esame di maturità per il Torino?: «Sì, decisamente. Il Toro ha già dato un segnale forte al campionato a Frosinone, vincendo con personalità, da grande squadra. Ma ora alziamo il livello: la Fiorentina è in totale fiducia, sta bene fisicamente e psicologicamente, ha superato il Milan traendone beneficio non solo in classifica. E’ già una sfida da Europa».

Con quali incognite per i granata?

«E’ un duello reso difficile dalla qualità dei viola, che hanno già trovato un equilibrio fin sorprendente per una formazione che ha cambiato allenatore. Si gioca a Torino e questo è un vantaggio, i tifosi granata saranno scatenati, ma è una partita equilibrata e complicata. Impossibile però che il Toro abbia un calo di tensione: Ventura è troppo navigato e bravo per permetterlo...».

L’ha convinta la prestazione di Frosinone?

«Sotto il profilo del carattere, assolutamente sì. Ho solo visto alcuni meccanismi da perfezionare nella fase difensiva, a livello di “timing”. Ma verrò smentito sicuramente già stasera».

Quale deve essere l’obiettivo stagionale dei granata?

«Credo abbiano la possibilità di giocarsela per finire nelle prime cinque o sei della classifica. Non dico sia una passeggiata, anzi. Ma non servono necessariamente campioni, se disponi di un gran collettivo. Il Torino lavora con lo stesso staff tecnico ormai da anni, Ventura conosce benissimo la serie A, l’ambiente ha preso fiducia, il ritorno in Europa è stato molto positivo. E poi è giusto sottolineare un altro aspetto».

Quale?

«La società quest’anno è da promuovere, perché ha lavorato molto bene sul mercato con Gianluca Petrachi, seguendo - immagino - le indicazioni preziose dell’allenatore. La penso come Ventura: è importante contare su giocatori giovani, motivati e con già un po’ di esperienza in serie A».

C’è qualcosa che manca al Torino oppure va bene così?

«Giusto lavorare con i giocatori che ci sono, anche perché il Toro ha comprato diversi calciatori interessanti. Forse con un altro colpo all’ultimo momento può elevare ancora di più il proprio livello per disputare un campionato davvero di vertice».

Chi consiglia? Un metodista davanti alla difesa come Prcic del Rennes?

«Quello è un ruolo delicato, serve un autentico capo, uno che tocchi almeno 60 palloni a partita».

Da grande difensore del passato, la retroguardia è il punto di forza granata?

«Assolutamente sì. Aver confermato i big è un segnale pesante: possiamo - lo dico perché sono tifoso del Toro - toglierci belle soddisfazioni. Occhio, perché anche la Juve si è indebolita».  

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