Bruno Peres, il brasiliano volante che infiamma i tifosi del Toro

Lo voleva la Roma, è rimasto e anche Cairo gode: «Me lo tengo stretto»
Bruno Peres, il brasiliano volante che infiamma i tifosi del Toro© LaPresse

TORINO - Bruno Peres corre lontano. Corre e crossa. Corre e dribbla. Corre e sbuffa. Doveva andare alla Roma che lo voleva fortissimamente. Ma il presidente Urbano Cairo non era dello stesso avviso. “Costa 15 milioni”, l’informativa presidenziale quest’estate. I giallorossi ci avevano provato già a gennaio, respinti al mittente. Poi, non hanno alzato la posta e il brasiliano volante è rimasto. «E contento di essere ancora qui con questa maglia, mai detto di voler andar via», le sue parole dopo il successo sulla Sampdoria. Quindi, su Instagram il solito ringraziamento “a Dio per la grande vittoria». Bravo e devoto, il venticinquenne ex Santos. E il pubblico granata lo adora. Ancor di più dopo la partita da protagonista assoluto contro i blucerchiati di Zenga (il suo dirimpettaio Vasco Regini è stato “distrutto” e sostituito).

LE OVAZIONI - Sentire un intero stadio urlare “Bruno, Bruno…” più e più volte, non solo al momento della sostituzione, è evento che mette i brividi. Il terzino è sulla rampa di lancio: rispetto all’anno scorso, è migliorato tatticamente e segue i consigli di Giampiero Ventura. Anche dopo l’uscita, incavolato nero, è tornato sui suoi passi e ha ascoltato la spiegazione del tecnico. Fa parte del gruppo e conosce le regole. Qui è vietato polemizzare. Semmai, la concorrenza interna - Davide Zappacosta è un bel “rivale” - aiuta a salire di livello. Non a caso Bruno Peres punta dritto a conquistarsi la maglia della Seleçao. E la merita, perché sul campo è un tornado. E ha doti tecniche non comuni. Sa spaccare i match come pochi altri al mondo.

FAI COME JUNIOR - Il Toro do Brasil piace e diverte. Bruno Peres è il suo profeta. E ai tifosi torna in mente Junior, il connazionale che negli Anni Ottanta illuminò la squadra granata. Dopo stagioni di sofferenze, e di protagonisti non all’altezza della storia del club, adesso il Toro si gode i suoi nuovi campioni. E il presidente Cairo è il primo tifoso della squadra: «E mi tengo stretto Bruno». Ché con quella maglia, adesso, si vola. E si sogna.

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