Rinasce il Filadelfia e il mondo Toro torna a sognare i campioni fatti in casa

Il 17 ottobre la posa della prima pietra, poi la prima squadra tornerà ad allenarsi nel tempio granata
Torino, ecco come sarà il nuovo Filadelfia

TORINO - Rinasce il Filadelfia e il mondo Toro torna a sognare i campioni fatti in casa. Adesso c’è una data e da lì sarà un conto alla rovescia coinvolgente, appassionante. Basta con ipotesi e voli pindarici, il campo che ha visto le imprese del Grande Torino e dei ragazzi cresciuti nel vivaio tornerà a vivere. Alle 11.30 del 17 ottobre sarà posta la prima pietra del nuovo impianto, a quasi vent’anni dall’abbattimento: l’obiettivo è di fa rinascere in un anno uno stadio che è entrato nella storia, nella leggenda del calcio e non solo quello italiano.

COME SARA’ - Grandi e piccoli granata insieme, come una volta. Il progetto, infatti, prevede un campo principale in erba naturale e uno secondario ibrido, sede degli allenamenti della prima squadra e campo da gioco del settore giovanile. Sono previsti anche la sede del club, una caffetteria, una foresteria e il Cortile della Memoria per ricordare le vittime scomparse nella strage di Superga, i 31 che vengono evocati e ricordati dal capitano del Toro ogni 4 maggio. Nemmeno il 17 ottobre è una data scelta a caso: nel 1926, in quel giorno preciso, c’era stata l’inaugurazione del vecchio stadio. Un filo che lega le due epoche, in mezzo le varie epoche granata, tra trionfi e cadute e rinascite.

LE PAROLE - Il direttore generale del club granata Antonio Comi: «E’ un’emozione unica, il Filadelfia è la cosa più bella del mondo. La nostra casa, il nostro tempio, il nostro cuore. Io ci sono entrato per la prima volta nel 1975: capii subito la magia». Alla conferenza è intervenuto anche il presidente della Fondazione Filadelfia Cesare Salvadori. Dalla sua bocca l’annuncio della data d'inizio dei lavori: il 17 ottobre 2015 e la possibile fine dei lavori fissata per il 17 ottobre 2016 in concomitanza con il 110 anniversario della nascita del Torino e con i 90 anni dall'inaugurazione dello storico impianto degli "Invincibili" del Grande Torino. «Ringrazio Don Aldo Rabino che tristemente non è più con noi. Ha fatto tanto per il Torino e i suoi tifosi giovani e meno giovani. Questa impresa è anche per onorare la sua memoria», il ricordo che tocca il cuore dei granata. Basta false promesse e via con i lavori: anche questo è un impegno portato avanti da Urbano Cairo, parallelametne al rilancio della squadra che adesso sogna in grande. Oltre a ai giovani campioni da far crescere al Fila, come un tempo.

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