Gaston Silva: «Studio Moretti per essere da Toro»

«Emiliano è un esempio: talento e personalità, lo ammiro tanto. Cairo e Ventura mi hanno dato fiducia, voglio ripagarli sul campo»
Gaston Silva: «Studio Moretti per essere da Toro»

TORINO

Gaston Silva, domani il Toro affronta il Carpi a Modena e può debuttare da titolare in stagione: pronto?

«Ho un’opportunità importante, posso dimostrare di poter giocare a questi livelli. Il Torino ha iniziato molto bene e non è facile trovare spazio, perché i miei compagni stanno facendo benissimo».

Le assenze di Avelar e Molinaro la porteranno sulla fascia sinistra.

«E’ un ruolo in cui ho già giocato e nel quale mi trovo bene, non è un problema. In Nazionale agisco principalmente da terzino sinistro in una difesa a quattro, nel Torino sono a disposizione totale dell’allenatore e dei compagni».

Una vittoria domani proietterebbe il Torino in testa alla classifica da solo per una notte: ci pensate?

«Sì, ci abbiamo pensato. Ma noi ragioniamo partita dopo partita, non ci montiamo la testa. Lavoriamo per vincere ogni gara, alla classifica non diamo troppo peso. Certo, essere in testa anche solo per una sera sarebbe un grande orgoglio e anche un premio per il nostro lavoro. Ma la stagione è lunga...».

E’ un Toro più forte di quello dell’anno scorso?

«L’inizio è certamente promettente, i giocatori arrivati in estate si stanno trovando bene e stanno rendendo. Lavorando ogni giorno, possiamo ancora crescere ulteriormente».

Un inizio di stagione così esaltante se lo aspettava?

«Puntavamo a cominciare bene, un avvio così promettente era ciò a cui ambivamo. Ma sappiamo benissimo che la strada è ancora molto lunga e che non abbiamo fatto nulla per il momento».

Come si fa a restare con i piedi per terra nonostante la comprensibile euforia dell’ambiente che vi circonda?

«Non è semplice perché i tifosi hanno aspettative e sono molto galvanizzati dalla nostra posizione in classifica: ce lo fanno notare spesso. Ma questo è un Toro assolutamente umile e tranquillo, un Toro che sa cosa vuole».

Percepisce in maniera diretta l’esaltazione dell’ambiente granata?

«La gente ci ferma e ci dice “speriamo di ottenere qualcosa di grande”. Però noi non perdiamo l’umiltà e rimaniamo con i piedi ben ancorati a terra».

Vi fanno notare anche il distacco tra il Toro e la Juve?

«La rivalità cittadina è sempre molto sentita dai nostri tifosi e ce lo sottolineano continuamente. Per loro vincere il derby è un passo fondamentale nella stagione e anche per noi è una partita importantissima. Penso che il Toro abbia una storia eccezionale e noi abbiamo il dovere di rispettarla e onorarla».

C’è la sensazione tra voi, all’interno dello spogliatoio, di essere sulla strada giusta per compiere qualcosa di veramente grande?

«Sì, questa squadra ha iniziato bene. Manca ancora molto per arrivare alla fine di questo campionato, però se ci crediamo possiamo arrivare dove vogliamo. E’ una squadra buona e anche giovane, abbiamo tutto per fare bene. Ma non dobbiamo porci degli obiettivi prefissati e nemmeno metterci pressione da soli».

Il Torino ha puntato su di lei anche questa estate, nonostante qualche richiesta di mercato.

«Il presidente Cairo e l’allenatore Ventura mi hanno sempre dato fiducia e io voglio rispondere sul campo».

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