Vives sprona il Toro: «Rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo»

La sconfitta con il Carpi brucia ancora
Vives sprona il Toro: «Rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo»© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live
INVIATO A MODENA - La delusione per la sconfitta, e forse ancor più la prestazione, è dipinta sui volti: inevitabile dopo una partita così deludente, nella quale il Torino aveva la possibilità di ritagliarsi un posticino nella storia e dalla quale ha invece ricevuto una lezione severa. Le parole pronunciate da Ventura al termine della gara sono le stesse che ha detto, con altri toni, nello spogliatoio. Così, non sorprende che il leit-motiv della squadra sia esattamente lo stesso. A cominciare da Gaston Silva, che ha sostituito lo squalificato Molinaro con buona determinazione (suo l’assist per Maxi Lopez nell’occasione migliore avuta dai granata nel primo tempo), faticando soltanto nel finale, quando la stanchezza l’ha indotto a commettere diversi errori di misura che hanno provocato la stizzita reazione di Ventura. «Peccato, non è stata una partita convincente da parte nostra in assoluto e in particolare in avvio. Nella ripresa abbiamo provato a rimontare, finendo per schiacciare il Carpi nella propria area, ma non è stato sufficiente per agguantare il pareggio». 

LE RAGIONI - Toro rimandato, se non proprio bocciato, insomma. Gaston Silva è convinto di sapere la causa: «A tratti dobbiamo essere più svegli e più cattivi. Siamo una squadra che ha grande qualità e grande personalità e con in panchina un ottimo allenatore. Non dimentichiamocelo mai. La posizione in classifica non può essere un caso». Di sicuro, il Carpi ha vinto usando le armi che il Toro non ha mostrato: umiltà prima di tutto e poi determinazione agonistica. L’uruguaiano, in partenza per rispondere alla convocazione in Nazionale, non ha nulla da obiettare: «E’ vero. I nostri avversari hanno giocato bene e il cambio del tecnico ha sicuramente giovato sotto l’aspetto delle motivazioni».

INTENSITA' - Giuseppe Vives individua soprattutto nell’accorto atteggiamento tattico del Carpi le difficoltà a cui è andato incontro il Torino: «Dobbiamo fare i complimenti agli emiliani, perché hanno giocato bene e con grande intensità. Anche in una giornata non felicissima siamo riusciti a creare qualche occasione buona, ma era difficile sviluppare il nostro gioco contro una squadra che ha saputo proteggere bene la propria difesa, soprattutto dopo essere passata in vantaggio». Per altro, non era difficile prevedere l’interpretazione che Sannino avrebbe dato alla partita del Carpi: «Sì, e noi l’avevamo preparata bene. Però, una volta sotto, le cose per noi si sono complicate e non siamo riusciti a proporre quello che avevamo studiato in settimana. Ripeto, non era obiettivamente semplice contro un’avversaria che, a quel punto, badava soprattutto a difendere il risultato, come giusto».

RIPARTENZA - La prestazione di Vives è stata discontinua, con buone intuizioni - diverse palle rubate in mezzo al campo - e qualche incertezza: al solito, ha dimostrato adattabilità tattica, iniziando da mezzo sinistro e spostandosi poi in regia dopo l’uscita di Gazzi e l’ingresso di Acquah. La sconfitta brucia, tuttavia i punti in classifica (tredici in sette partite) non sono pochi e l’umiltà che il Toro deve ritrovare non deve diventare la ragione per perdere la fiducia nelle proprie possibilità. Di questo Vives è consapevole: «C’è soltanto una cosa da fare, in questi casi. Rimboccarsi le maniche e ripartire». A cominciare dalla sfida col Milan, che dopo la sosta si presenterà in quello Stadio Olimpico dove i granata non soltanto hanno sempre vinto finora, ma hanno offerto le prove più convincenti. Può essere l’opportunità migliore per ripartire. Nel frattempo, Ventura ha di che lavorare...

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