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CAPODISTRIA (SLOVENIA) - Dal ritiro dell'Under 21, prima della gara contro la Slovenia, valida per le qualificazioni al Campionato Europeo 2017, Marco Benassi torna a parlare della sconfitta del Torino contro il Carpi in campionato: «Lo stop del Torino che è arrivato in campionato non ci voleva, perché siamo entrati in campo non con la mentalità giusta, non avevamo la cattiveria che avevamo avuto nelle partite precedenti. Dove potremmo arrivare lo dirà il campo, partita dopo partita, in base ai risultati che faremo e quanto riusciremo a crescere, questo ci dirà dove potremo arrivare».
VENTURA - «Sicuramente al mister devo tanto, sia per l’anno passato, quando ho avuto qualche momento di difficoltà e lui mi ha sempre buttato dentro senza lasciarsi influenzare da quello che veniva detto, e per questo lo ringrazio tanto, sia sotto l’aspetto tecnico e tattico, perché mi dà una grande mano e quindi non posso che ringraziarlo». IL FUTURO - E in un futuro non lontano potrebbe approdare in un top club: «Dipenderà molto dai prossimi anni. Prima devo fare bene con il Torino e poi in un futuro se ne potrà parlare».
LA SLOVENIA - Ad un mese esatto dall'esordio europeo, l'Under 21 ritrova proprio la Slovenia battuta l'8 settembre a Reggio Emilia 1-0 grazie ad un rigore trasformato da Bernardeschi. Il capitano azzurro Marco Benassi è convinto, però, che sarà una squadra diversa: «Un mese fa la Slovenia ha giocato una gara molto chiusa, ma questa volta dai nostri avversari mi aspetto più aggressività e credo che potrebbero metterci in difficoltà sulle ripartenze. Per quello che ci riguarda, noi andiamo in Slovenia per portare a casa i tre punti: tatticamente dovremo avere molta pazienza senza forzare troppo le giocate, muovendo più velocemente la palla».
IL CAPITANO - «Indossare la fascia sopra la maglia dell'Italia - sottolinea il giocatore del Torino - è per me motivo di grande orgoglio e una spinta in più a dare sempre il meglio ogni volta che scendo in campo. Ho fatto già il capitano all’Inter in Primavera o a Modena quando ero più piccolo».
NAZIONALE MAGGIORE - «Nazionale maggiore? Solo il sentirlo mi dà una gioia incredibile perché è ovvio che ognuno vuole ambire ad arrivare alla nazionale maggiore, è un obiettivo importante ed io continuerò a lavorare al massimo per arrivarci. E’ il sogno di tutti, soprattutto per noi giovani».