Torino, Prcic: «Mi vedo regista, adoro Verratti»

Il centrocampista parla in francese: «Ma studio l'italiano. Posso fare la mezzala ma è meglio davanti alla difesa»

LU MONFERRATO (ALESSANDRIA) - Si muove da apprendista stregone, Sanjin Prcic. Confeziona assist (due) e gioca facile. Prima da mezzala, quindi da regista, ruolo che sente più suo. «Non mi ispiro a nessuno in particolare, ma mi piace Verratti», dice in francese, promettendo solennemente che la prossima intervista la farà nella nostra lingua («Sto studiando l'italiano - racconta prima di salutarci - datemi soltanto un paio di mesi di tempo...»). Visto il ruolo che ricopre in campo, è importante, pardon, fondamentale pure farsi capire. Anche perché il sogno del buon Sanjin è quello di impugnare la bacchetta da direttore d'orchestra e guidarlo con piglio deciso, il Toro.

Per rendere concreto l'obiettivo dovrà passarne di tempo perché Giampiero Ventura è un allenatore esigente e perché la sensazione, vedendolo correre con leggerezza sul campo della Luese, è che per essere protagonista in Italia, il ragazzo di Belfort debba mettere su qualche chiletto di muscoli. Il tempo è dalla sua parte e l'investimento fatto dal Torino (prestito dal Rennes, con diritto di riscatto cristallizzato a quota un milione e trecento mila euro) è proprio in prospettiva: l'obiettivo è riscattarlo, Prcic, e generare tra qualche tempo una maxiplusvalenza.

FOTO - LE IMMAGINI DI TORINO-LUESE 7-0

D'altronde solo il fatto di averlo visto con la maglia della Bosnia tra Dzeko e Pjanic, è un buon segno sul fatto che il ragazzo di qualità ne abbia. Deve ancora sintonizzarsi sul nostro calcio Prcic, un calcio che - visto dagli occhi di chi fin qualche tempo fa sgambettava in Francia - pare popolato da marziani: «Sono qui per imparare, il vostro è un calcio molto differente da quello che si gioca in Francia - ammette con candore quasi fanciullesco - in Italia è molto più tattico, ma il mio amico Pjanic mi aveva avvertito di questo (al Torino, anche per affinità linguistiche, Prcic ha subito legato con Maksimovic, ndr). Quando sono arrivato avevo qualche problemino fisico ma ora sto bene: se Ventura avrà bisogno di me io farò di tutto per farmi trovare pronto». [...]

«IL TORO È STORIA» - È un ragazzo intelligente Prcic, ci vuol poco per capirlo, e lo conferma pure a parole quando, con naturalezza per niente studiata, spiega il perché abbia scelto il Toro nonostante le pretendenti non mancassero: «Perché il Toro? Perché ha una grande storia, perché ha giocato in Europa, perché ha dato tanti giocatori alla Nazionale e perché qui i tifosi sono una parte importante nella vita del club. Inoltre il Torino, in questi anni, ha dimostrato di essere una squadra molto competitiva, come peraltro si è visto in queste prime partite di campionato»

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU TUTTOSPORT IN EDICOLA

VIDEO - BASELLI: NAZIONALE? È PRESTO

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...