Pulici, appello al Torino: «Fila sempre aperto»

Invocazione dell’ex bomber granata sul Filadelfia aperto ai tifosi
Torino, ecco come sarà il nuovo Filadelfia

TORINO - Volevamo la luna, ce l’avevano spazzata via, e allora noi ce la ricostruiamo. Il Filadelfia. E chissà se al Fila, in piedi sul prato gonfio della pioggia dei giorni scorsi, però in realtà ieri mattina sono cadute mille lacrime di gioia, chissà se ieri, proprio lì dove correva Valentino e si allenava Pupi, c’era anche un bambino a noi sconosciuto, ma nello stesso tempo caro nella memoria. Un certo Luca Battuello. Che in realtà bambino non è più, oggi: ha 23 anni. Ma conserviamo dal 1999, dai 50 anni della tragedia di Superga, una sua lettera. Ce la inviò all’epoca, qui al giornale, e all’epoca il Fila era già macerie. La conservammo, sì, per questo momento, perché sapevamo che sarebbe infine giunto, e che tutto avrebbe avuto un senso: le battaglie di civiltà, e quelle poetiche parole di fanciullo. C’era scritto, nella letterina di Luca: «Io sono un bambino di 7 anni. Sono un tifoso del Toro. Purtroppo non ho potuto vedere il Grande Torino e neanche il Filadelfia! Però ho visto un film, “L’uomo dei sogni”, dove una persona diceva: “Se lo costruisci, lui tornerà”. Se il Filadelfia lo ricostruiscono, loro torneranno?». La risposta gliel’avrà già data la vita, ma ieri dal Fila gliel’hanno riproposta con altri afflati Pulici e don Riccardo, erede spirituale del compianto don Aldo. Pupi: «Ricordo il Fila, quello vero, un tempio che in un’altra città nessuno avrebbe demolito. Chiedo a Cairo di fare del nuovo Fila ciò che il Fila era: una casa sempre aperta. Presidente, non chiudetelo ai tifosi! I miei compagni e io le cose del Toro non le abbiamo imparate dai muri, ma dalle persone che venivano al Fila e ci spiegavano e ci han fatto crescere»

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