Scudetto ’27: il Torino c’è ma serve il passo ufficiale

Cairo: «Quando le cose sono giuste vanno fatte anche 89 anni dopo»
Scudetto ’27: il Torino c’è ma serve il passo ufficiale© LaPresse

TORINO - Rivogliono lo scudetto del ‘27. Per la gente granata i titoli conquistati al Filadelfia sono 7 e non 6. E il primo, quindi, è quello revocato per un episodio di corruzione tuttora presunta. Come noto, si tratta della storia del dirigente granata Nani che avrebbe promesso 50 mila lire al terzino della Juventus Allemandi per “addolcire” il suo impegno nel derby che poi fu vinto dal Toro per 2-1. E per la cronaca con gara impeccabile da parte del bianconero, per nulla distratto o “addomesticato”.

IN LEGA - Ne ha riparlato il presidente Urbano Cairo, ieri in Lega Calcio, a Milano: «Adesso vediamo. Ci stiamo lavorando, ma prima di dire delle cose vorrei avere qualcosa di più sicuro da poter dire. È un tema al quale stiamo guardando con molta attenzione. Adesso dobbiamo pensare a far bene in campo, oggi come oggi; il ’27 il passato, non è che questo ci cambia la vita. Ma le cose giuste vanno fatte quando sono giuste, anche 89 anni dopo». Quindi, un impegno ad approfondire la questione c’è.

IL PASSO - Serve, però, il passo ufficiale. Solo così la Federcalcio può diventare interlocutore. Al momento, è spettatore comunque informato dei fatti. Non può esprimersi, ci mancherebbe. Anche perché su queste tematiche si va con i piedi di piombo, visto che si rischia di aprire altri fronti caldi, dalla Lazio allo Spezia per non dimenticare la Juve che ha una vertenza contro la stessa Figc, con richiesta danni mostruosa. Ok, alla gente granata non interessano gli altri, interessa quel titolo del 1927. E la cerimonia del nuovo Fila, con la posa della prima pietra, nella tarda mattinata di sabato, ha riscoperto quel motto d’orgoglio. Mai sopito, peraltro. Covava lì ed è sgorgato spontaneo, nella marea umana che si è raccolta tra i ruderi, oltre diecimila persone fiere e con il cuore sobbalzante, senza soluzione generazionale: c’erano i testimoni dell’epoca del Grande Torino e c’erano le nuove leve, tantissimi bambini vestiti con i colori del club. Un fiore all’occhiello che sa tanto di futuro assicurato. Ripartendo dal passato, però.

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