TORINO - La ferita fa male, inutile girarci intorno. Perdere il derby all’ultimo minuto dopo aver sfiorato e probabilmente anche meritato di vincerlo è un tormento che non può essere resettato nel giro di qualche ora. E allora si devono leggere anche con questa chiave di lettura i due giorni di riposo concessi da Ventura al Torino. Quarantotto ore di relax per ricominciare da domani a preparare la nuova battaglia, che domenica, all’ora di pranzo, vedrà Glik e compagni allo stadio Olimpico ospitare l’Inter capolista. Cinque giorni di tempo per escogitare il modo di battere i nerazzurri pensando, anche, se non soprattutto, a come evitare di prendere gol. Il Toro in queste prime undici giornate ha segnato molto di più rispetto alla scorsa stagione, 17 gol invece di 7, ma la difesa non offre più certezze granitiche. Anzi, si è sgranata, con 17 reti incassate a fronte delle 12 di un anno fa. E a preocuppare è anche il modo con cui certi gol sono stati presi. Errori tecnici, sfasamenti tattici, sbagli dei singoli, anche di Glik e del portiere Padelli, che sembra vivere un momento di involuzione. Dunque il Toro, che in classifica ha meno punti di quelli che meriterebbe, per cercare di compiere un balzo in avanti dovrà ritrovare i meccanismi difensivi che la stagione scorsa gli permettevano di blindare il risultato. Certo, sarebbe sbagliato gettare la croce addosso solo al reparto arretrato, perché spesso le dinamiche pericolose da arginare si innescano quando a metà campo non si riesce a offrire una diga adeguata. E in effetti nel Toro è venuto meno l’apporto di Gazzi, che se dal punto di vista della costruzione del gioco non offre illuminazione fantasmagoriche, sotto quello dell’interdizione è uno dei migliori in assoluto. Anche sui palloni alti. E almeno in un paio di queste occasioni la sua assenza è risultata letale perchè Vives non è in grado di garantire la stessa copertura. In ogni caso, riguardando i 17 gol incassati, emerge spesso una attenzione non esemplare sugli avversari associata a un livello di “cattiveria” troppo bassa per una difesa che vuole e deve fare sentire pressione agli attaccanti.