Torino, Maxi stimolo per battere l’Inter e Icardi

Appena due gol finora per l’attaccante del Toro che però vuole convincere Cairo a rinnovare

TORINO - Maxi contro Maurito, ennesima puntata. Domenica, all’Olimpico, pranzo al sacco e pronti alla sfida nella sfida, anche sugli spalti. Perché quando si affrontano Maxi Lopez e Mauro Icardi sono... scintille. Roba da telenovela sudamericana in salsa milanestorinese.

LA SFIDA - Non una partita qualunque, per giunta a un orario da abbuffata sì ma di cibo. Invece, spaghetti alla mattina ché poi bisogna correre. E, fosse possibile, segnare. Fin qui Maxi l’ha buttata dentro due volte, su rigore col Carpi e poi col Genoa. Dalla panchina o dal primo minuto, Giampiero Ventura l’ha impiegato 10 volte su 11. Non un avvio travolgente per i numeri, ma sempre con atteggiamento da Toro. Certo, non sembra al massimo della forma, ma quando c’è si fa sentire, anche a livello temperamentale. Ci mette sempre la gamba, incita i compagni più giovani, come ha fatto al momento della sostituzione sabato nel derby con queste parole, rivolto ad Andrea Belotti: «Ammazzali tutti». Il Gallo non ci è riuscito, ma la Gallina ha provato a sollecitarlo al massimo, da vero leader, altruista e sempre pronto a tutto per il gruppo. Certo, il tecnico magari vorrebbe anche qualche gol in più, come tutti, perché il Toro si è fermato e ne ha davvero bisogno.

VAI AL MAXI - Così, contro l’Inter il Maxi stimolo è servito, dall’inizio o a gara in corsa. Fosse anche a bordocampo, l’ex River ci proverà in ogni modo a spingere i granata. Sì, anche perché dall’altra parte c’è Maurito, un tempo giovane amico da coccolare e poi rivale non solo in campo. Adesso che Icardi è il marito dell’ex moglie Wanda Nara, però, si cerca un atteggiamento positivo nella quotidianità. Ci sono i tre figlioletti Valentino, Benedicto, Constantino che stanno crescendo a Milano con la mamma e il “secondo papà” ed è per loro che Maxi rifugge le polemiche e le trappole mediatiche. I pargoletti sono un tesoro che va custodito anche con il silenzio, senza lasciarsi cadere in tentazione. Meglio non rispondere alle provocazioni e andare oltre. Poi, c’è sempre Daniela Christiansson, la compagna, con la quale condividere i pensieri, le ansie, le speranze, la voglia di gol. Lei è la sua prima tifosa, anche all’Olimpico di Torino. E segnare domenica sarebbe un regalo doppio.

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