«Le ceneri dei tifosi del Torino disperse a Superga»

Interpellanza in Municipio del consigliere comunale Sbriglio, ex assessore allo Sport, già molto attivo per la rinascita del Filadelfia

TORINO - «La tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri», diceva Gustav Mahler, genio della musica, musica per l’anima. E per fuoco si può intendere un credo. Una tensione ideale. Un principio. Un valore. O una fede, o la fede. Il fuoco è credere nella trasmissione della vita. E allora si può anche pensare di disperdere le ceneri di un defunto a noi caro, seguendo le sue volontà, pure lassù, vicino a quello che è un luogo del cuore per tutto un popolo. La proposta singolare depositata in Municipio a Torino, da parte di un noto politico cittadino, appartiene al giardino della libertà, e del rispetto. L’obiettivo: consentire che vicino alla lapide di Superga, tra i prati e i boschi, lassù sulla collina, nei pressi del luogo dove si consumò la tragedia del Grande Torino, chi vuole possa avere le proprie ceneri disperse, alla fine della vita. Ecco cosa chiede un’interpellanza, destinata a far discutere, doppiamente d’attualità di questi tempi, viste le recenti polemiche sorte attorno alle parole dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia. Che ha biasimato la custodia delle urne cinerarie in casa o la dispersione delle ceneri.

UNA TIFOSERIA UNICA - «Voglio che sia concessa una possibilità, così come prescrive la legge. Questo è il mio impegno. Ecco perché presento quest’interpellanza al sindaco Piero Fassino. Poi ciascuno decide secondo i propri dettami religiosi o esistenziali. Se farsi cremare, nel caso. E, se sì, se chiedere anche la dispersione delle ceneri, ma non necessariamente nel roseto del cimitero monumentale. Che al momento è l’unico luogo possibile a Torino, anche se da un anno l’amministrazione dovrebbe indicare altri posti, come da normativa, e non l’ha ancora fatto», dice Giuseppe Sbriglio: 43 anni, avvocato, consigliere comunale, ex assessore allo Sport, tifoso del Toro, da lustri impegnato anche per la rinascita del Filadelfia (a suo merito, ad esempio, la cancellazione delle ipoteche: passaggio decisivo per la riqualificazione dell’area, finalmente in corso). «Molti tifosi del Torino identificano come luogo simbolo della propria “fede calcistica” la lapide del Grande Torino a Superga», è scritto nell’interpellanza rivolta a sindaco e assessori.

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