Ventura non è sprecato. Il Torino è già una grande

Basta col gioco al ribasso: per il club granata puntare in alto è un dovere

TORINO - Non sarà stata sicuramente sprecata l'esperienza in panchina accumulata da Massimo Drago, da giocatore, nell'Avellino in serie B, 25 anni fa, prima di una collana di stagioni tra C1 e C2. Meglio che niente, e ci mancherebbe, perché nella vita si può essere campioni oppure onesti professionisti anche così. Di sicuro Drago potrà brillare più da tecnico che da difensore che fu. E da anni, tra Crotone e Cesena, sta facendo effettivamente un bel lavoro. Ma con le parole ha fatto a pugni, dopo la partita. Perché dire che «Ventura al Toro è sprecato» significa pronunciare una stupidaggine, urticare la sensibilità altrui, cancellare l'importanza e il valore che la maglia granata ha: nella storia, nei cuori, nel futuro. Doveva essere un complimento per l'allenatore granata: è diventata una caduta di stile. Però, con onestà, si può pure andare oltre e porci una domanda: a metà anni Settanta, quando il Torino vinceva uno scudetto, lottava per replicarlo ed era stabilmente in Coppa Uefa, a qualcuno sarebbe mai venuto in mente di esprimere un giudizio tanto acuminato? No. Idem all'inizio degli Anni 90, viene da aggiungere, saltando da un'epoca all'altra: quando il Toro vinceva proprio la Coppa Italia o andava in finale di Coppa Uefa. E nessuno si sognava di pensare che Mondonico fosse sprecato, a Torino. Toh: e giusto ieri Ventura ha raggiunto il Mondo del primo ciclo granata, quanto a presenze (192).

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