<p>Torino, la tattica anti Juventus. Ventura contro la sindrome 90°</p>

Due storiche fregature finali negli ultimi derby allo Stadium bruciano ancora: il tecnico al lavoro per evitare quegli errori
Torino, la tattica anti Juventus. Ventura contro la sindrome 90°
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TORINO - Primo non prenderle. Piaccia o non piaccia questo è il dogma assoluto del calcio italiano, chi lo ripudia è destinato, prima o poi, a cadere. D’altronde chi in campionato subisce meno gol normalmente conquista il tricolore e la nostra Nazionale interpretando al meglio questa filosofia si è regalata i migliori successi della sua storia. E il dogma vale ancor di più nel contesto di una partita secca, che decide la qualificazione al prossimo turno di Coppa Italia, che consiste in un derby e quindi per definizione partita dal significato inestimabile. E anche il Torino di Giampiero Ventura, propugnatore del calcio “libidine” in grado di abbinare lo spettacolo ai risultati, non può prescindere da una difesa solida, compatta e affidabile. Il periodo di difficoltà che il Torino ha conosciuto in questa stagione, cioè dalla sconfitta esterna con il Carpi (3 ottobre) fino a quella interna con l’Inter (8 novembre) è stato segnato dai troppi gol subiti e, in alcuni casi, addirittura regalati: in 6 partite incassati ben 12 reti con una media di 2 a gara. Ma da Bergamo in poi la barra è stata raddrizzata e negli ultimi 4 incontri (tre di campionato più la sfida in Coppa Italia con il Cesena) i granata hanno incassato solo due gol.

La sindrome E proprio nel derby d’andata, quello giocato il 31 ottobre scorso allo Juventus Stadium proprio dove si giocherà quello di domani sera, Il Torino ha commesso l’ultimo grave errore difensivo della serie negativa. Da allora quello dell’interista Kondogbia (compreso nel periodo nero) e quello del romanista Pjanic sono da addebitare più alla sfortuna che a specifiche colpe singole. Quella sera di fine ottobre fu Bruno Peres, in pieno recupero, a commettere una leggerezza imperdonabile su Cuadrado per il 2-1 bianconero. Il brasiliano non chiuse la marcatura sul colombiano che potè così regalare alla propria squadra un derby avviato sui binari di un giusto pareggio. Un’ingenuità forse figlia della sindrome dell’ultimo minuto allo Juventus Stadium che aveva già colpito un anno prima quando, sempre in extremis, Andrea Pirlo sfruttò al massimo un’ingenuità di Benassi). Due esperienze consecutive sportivamente terrificanti che tutto il Torino non intende più rivivere e per questo si è attrezzato.

Rinascita Dopo l’ultimo derby, però, c’è stata una svolta positiva tra i difensori granata, anzi, un ritorno alle sane e antiche origini. Già contro l’Inter, nonostante l’immeritato ko si è visto un pacchetto arretrato affidabile, compatto e pure propositivo e poi a Bergamo la vittoria ha confermato la resurrezione. Frutto delle esperienze precedenti e tenendo conto che la Juventus di adesso non è più quella di un mese e mezzo fa, in questi giorni, pochi, di intensi allenamenti Giampiero Ventura ha messo sotto torchio i suoi difensori e centrocampisti, richiamando tutti al massimo rispetto delle consegne. Lo stratega genovese vorrebbe festeggiare la sua 194ª panchina granata e annesso record di longevità nel Torino con un trionfo simile a quello dell’aprile scorso all’Olimpico (2-1). Per centrare l’impresa ha edotto Glik e compagni, invitandoli a non perdere mai le distanze tra di loro e a restare concentrati fino all’ultimo secondo del recupero. Inoltre ci sono avversari da tenere particolarmente d’occhio e se giocherà, il primo della lista sarà Dybala. Fondamentali saranno i raddoppi e il blocco delle ripartenze bianconere. E se poi arrivasse il primo gol stagionale di Glik, sarebbe davvero molto gradito...

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