Serie A Torino, rinforzi di qualità: ne servono quattro

Per fare un salto in alto occorre un poker di colpi di buon livello sul mercato. Uno per reparto, tra gennaio e l’estate. Le urgenze in attacco e a centrocampo
Serie A Torino, rinforzi di qualità: ne servono quattro© LaPresse

TORINO - Dipende sempre dagli obiettivi che uno si pone. Se i traguardi continuano a essere quelli indicati a inizio stagione, poi lubrificati a parole nelle settimane scorse, allora è del tutto necessario che i fatti facciano seguito ai propositi. Risulta che il Toro sia una squadra destinata, nelle intenzioni della società e del tecnico, ad albergare stabilmente nella parte sinistra della classifica, accarezzando costanti margini di crescita, di stagione in stagione. Il che significa per il Toro, detto en passant, non soltanto un accumulo di punti, ma anche di meriti e di condivisioni. Condivisioni umorali con il suo stesso pubblico. Motivi di identificazione, su un piedistallo di tradizioni e caratteristiche granata. E’ evidente che prestazioni come quella dell’altro ieri notte allontanano la gente più ancora del risultato in sé e per sé. Crescere, insomma, significa consolidare un organico, ma anche un legame affettivo. E questo Toro che non si presenta in campo in un derby (e poi è bravo a scappare, dopo) apre crepe, non aiuta se stesso. Ma torniamo a bomba.

LUNGIMIRANZA - Perché il ciclo di Ventura possa rinnovarsi, occorre che la società operi, e non solo che l’allenatore faccia rendere al meglio i suoi (i suoi giocatori, ma anche le sue idee). Questa rosa va rinforzata in modo decisivo in ogni reparto, con 4 individualità di valore medio-alto, possibilmente non scevre di esperienza, oltreché ricche di doti tecniche: allora sì che si può innestare nuova linfa, e rinvigorire gli strumenti per raggiungere gli obiettivi. Il mercato di gennaio rappresenta, classifica alla mano, una straordinaria opportunità, volendo, per non lasciare nulla di intentato. L’Europa League non è un miraggio, purché in campo scenda il Toro che schiantò la Sampdoria o la Fiorentina, tanto per dare due esempi, e non la fotocopia in bianco e nero che ha sprecato il pane e i talenti contro il Carpi piuttosto che la Roma, con prove a lungo melliflue.

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