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TORINO - «A dirla tutta, all’epoca lo prendevo anche in giro, Giampiero». Era la stagione 1994-1995, presidente Zamparini. «Sì. A Venezia. Campionato di serie B». Ma perché prendeva in giro Ventura? «Perché scriveva libri, faceva l’allenatore intellettuale. Difatti così lo chiamavo, per prenderlo in giro. L’intellettuale del calcio».
Lei riuscì a firmare un record, in quella stagione. Decise cinque esoneri nel complesso, tra tecnici nuovi e altri richiamati dopo pochi mesi. E cacciò Ventura due volte.
«Bei tempi! Scherzo... Comunque all’epoca sì che ero davvero un rivoluzionario! Mica come adesso...».[...]
[...]Tornando a 21 anni fa...
«Sì, lo esonerai, ma commisi un errore. In tutta onestà, considero Ventura uno dei migliori allenatori che ho avuto io».
Però lo ha tenuto per poco tempo a Venezia, tra viceallenatore e tecnico in prima fila. Neanche due stagioni intere.
«Così poco? Mi sembrava di più».
E perché non lo ha mai più ingaggiato, dopo? Ne ha cambiati così tanti, tra Venezia e Palermo...
«Mah, sa com’è, le coincidenze... Ma ci stimiamo molto, io stimo lui e lui stima me. Ci siamo incontrati tante volte, ci conosciamo bene. Io conosco benissimo il suo tipo di gioco».
Anche gli allenatori avversari, ormai.
«Intendevo dire che io conosco bene la sua bravura come allenatore. E siccome vedo che si fanno tante parole attorno a Ventura in questo periodo, io dico subito che il Toro commetterebbe uno sbaglio grave se si privasse di lui».