Serie A Torino-Carpi 0-0: che battuta d'arresto tra rimpianti e fischi

Dopo il blitz di Palermo, ecco un altro passo indietro, in faccia a spalti incredibilmente pieni, per via dei prezzi scontati varati da Cairo (e anche la giornata fin... tiepida ha dato una mano). La chiusura tra i fischi è un mesto replay del sipario calato la partita precedente in casa, contro il Chievo
Serie A Torino-Carpi 0-0: che battuta d'arresto tra rimpianti e fischi© LaPresse

TORINO - Nella domenica in cui la Maratona dà il benservito a Ventura (striscione in Curva: «15-5-2016, l’avVentura è finita... Grazie mister», con l’indicazione dell’ultima giornata di campionato), il Toro sforna l’ennesima battuta a vuoto in casa, tra rimpianti e fischi conclusivi, non riuscendo a battere il Carpi e sprecando anche un rigore con Maxi Lopez nel secondo tempo. La tattica iperdifensiva di Castori e gli errori dei granata (ora prevedibili nella manovra ora decisamente imprecisi nelle conclusioni) portano a uno 0 a 0 che ricalca per lunghi aspetti un film già visto di recente: contro il Verona, sempre qui all’Olimpico. Ventura non trova la mossa tattica dirompente, capace di far saltare la scacchiera di Castori (se non il contraddittorio passaggio al 3-4-3 nella parte finale del match) e anche così si consuma un nuovo tradimento popolare. Dopo il blitz di Palermo, ecco un altro passo indietro, in faccia a spalti incredibilmente pieni, per via dei prezzi scontati varati da Cairo (e anche la giornata fin... tiepida ha dato una mano). La chiusura tra i fischi è un mesto replay del sipario calato la partita precedente in casa, contro il Chievo. La cronaca, ora.



LA PARTITA - Il primo tempo è relativamente modesto, quanto a spettacolo e numero di occasioni. Con il Carpi ben raccolto attorno al 4-4-1-1, con Crimi e Lollo portati a interscambiarsi dietro a Mbakogu e con una mediana capace di rinculare alla bisogna in fase di filtro, il Torino fatica a trovare spazi e spunti pericolosi. Vives non firma guizzi in regia, Baselli e Benassi sopravvivono tra marcature raddoppiate, mentre davanti l’imbuto difensivo emiliano accoglie sovente gli attaccanti di Ventura, Immobile e Belotti. Il canovaccio del 3-5-2, troppo statico e bloccato, propone così sorprese e insidie soltanto sulla destra, quando Peres va via i progressione, o sporadicamente sulla trequarti allorché Immobile prova a creare la superiorità numerica con qualche spunto in velocità. Ma è una minestra con poco sale, quella granata.


PRIME OCCASIONI - Il dettaglio delle occasioni nei primi 45' è poco ampio, dunque. Al 15' la prima grande occasione per i granata. Ennesima discesa a destra di Peres e cross tagliato al centro, su cui Belotti si avventa in anticipo: colpo di testa angolato e gran deviazione in tuffo di Belec. Al 25' Di Gaudio reclama un rigore, invano, per un aggancio di Benassi in area giudicato non significativo dall’arbitro Gavillucci. Al 30' è ancora Belec a meritare l’elogio, con una deviazione di nuovo in tuffo provvidenziale per i suoi, su un cross basso ravvicinato di Immobile, destinato a raggiungere Belotti tutto solo a due passi dalla linea. Mentre 5' dopo Baselli firma uno splendido slalom sul limite, entra in area in dribbling, ma poi tira di poco a lato, sprecando una buona opportunità.

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SECONDO TEMPO - Nella ripresa i granata ripartono con maggior velocità e una più radicata propensione al pressing.

Si comincia a materializzare un progressivo assedio all’area del Carpi, che porta a cavallo del quarto d’ora, su azioni avviate ancora una volta da Immobile, a un paio di occasioni per Belotti e Baselli, la prima vanificata da una parata di Belec, la seconda non sfruttata a dovere (tiro volante alto). Ciro suona la sveglia, gli emiliano ballano, ma davanti l’imprecisione granata li salva.

TORINO-CARPI, 0-0: TABELLINO E STATISTICHE

ERRORE MAXI - E il portiere di Castori è sempre attento (blocca bene anche una staffilata di Belotti al 20'). Partita sempre più spaccata in due, insomma, col Carpi chiuso a ostrica e solo raramente votato al contropiede, con i venturiani oltremodo sbilanciati. Al 28' il tecnico granata passa al tridente, togliendo Benassi e inserendo Maxi Lopez per dare ancor più peso all’attacco. La mossa infiamma il pubblico e dà subito i suoi frutti, perché è proprio l’argentino a lanciare Belotti e a creare l’azione del rigore, al 31' (fallo di Gagliolo sull’ex palermitano). Tira proprio Maxi, ma la botta angolata viene respinta da Belec, in tuffo con una mano. Errori di fraseggio per precipitazione e stanchezza griffano gli ultimi minuti del match, col Toro ancora avanti, ma incapace di sfondare. Altri punti buttati senza senso. Che rabbia.

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