Tra Peres e Anderson chi samba di più in Toro-Lazio?

Entrambi possono essere decisivi, però entrambi sono in una fase di stallo: devono mantenere le promesse
Tra Peres e Anderson chi samba di più in Toro-Lazio?

TORINO - Giovani e forti, brasiliani e talentuosi, entrambi in grado di incidere pesantemente sull’economia della propria squadra. D’altronde Bruno Peres da Sao Paolo e Felipe Anderson da Brasilia, gioia e, a volte, disperazione di Lazio e Torino, rappresentano in pieno la nouvelle calcistica verdeoro. Tatticamente meno anarchica che in passato ma pur sempre condizionata da quel gusto per il calcio che contraddistingue coloro che vivono e giocano a Rio de Janeiro e dintorni. Fantasia, estro, il piacere di cercare e di effettuare il “colpo” a effetto ma anche una tendenza quasi cronica a prendersi licenze “assenteiste” in campo, soprattutto in fase di copertura, perché nel Dna del calciatore brasiliano resta prevalente la ricerca del gol a discapito di tutto il resto. E quando Bruno Peres e Anderson riusciranno a temperare i propri istinti predatori e a trovare la continuità di rendimento, in sostanza la definitiva maturazione, quasi sicuramente approderanno a pieno titolo nei massimi club europei e soprattutto nella selecao. Intanto, però, Giampiero Ventura e Stefano Pioli, hanno l’onere di gestirli e di favorire il loro processo di crescita. Sanno che da questi due campioni possono pretendere molto ma anche che la loro umoralità è del tutto imprevedibile. Inculcare poi nelle teste di entrambi particolari compiti tattici può diventare un’impresa perché chi fonda le proprie qualità sull’estro spesso segue l’istinto e non la ragione. Un problema, questo, soprattutto nell’ambito di un calcio come quello italiano che tende a comprimere gli individualismi per fare emergere il collettivo, il gioco d’insieme insomma.

DI FRONTE - Il granata e il biancoceleste hanno un passato calcistico comune, il Santos. Bruno Peres ha giocato nella squadra del mitico Pelè dal 2012 al 2014, prima di trasferirsi all’ombra della Mole. Andersson (che ha quattro primavere di meno rispetto al connazionale torinista) a Santos ha trascorso sei stagioni, dal 2007 al 2013, tre anni nelle giovanili e tre in prima squadra, prima di sbarcare alla Lazio. E nell’annata 2012/13 i due erano compagni in bianconero. Poi l’Italia: prima Anderson e poi l’estate successiva Bruno Peres. E domani potrebbero troverarsi di fronte, magari addirittura sulla stessa fascia, probabilmente sulla corsia mancina del Torino.

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