Intervista a Gomis: «Torno al Torino. Felice se potrò giocarmela»

Il miglior portiere della B è di proprietà granata: «Io pronto per la A. Cairo? Mi ha chiamato, lui»
Intervista a Gomis: «Torno al Torino. Felice se potrò giocarmela»© LaPresse

TORINO - «Nei giorni scorsi Cairo mi ha chiamato per farmi le condoglianze, ho sentito la sua vicinanza, è stato gentile, affettuoso. Mi ha fatto molto piacere».

Al di là del motivo triste della telefonata dopo la morte di suo papà, il presidente del Toro la tiene in grande considerazione, Gomis. Sa che lei è un giovane di valore. E anche così si spiega il contratto allungato fino al 2018, in attesa di rivedere la sua situazione la prossima estate.

«Io intanto continuo a lottare, a mettercela tutta. E’ uno degli insegnamenti che mi ha lasciato mio papà Charles. Ha insegnato a noi figli l’importanza del lavoro e della famiglia. In Senegal si era anche laureato, era avvocato. Poi si è trasferito in Italia e a Cuneo ha fatto tanti lavori umili, pur di dare un futuro a tutti noi. Ha riunito la famiglia, per anni ha lavorato duro. Asfaltava le strade, respirava il catrame. È morto a 51 anni, giovanissimo. Io, Lys e Maurice lo abbiamo conosciuto bene, siamo stati fortunati ad avere una persona così, come padre. Mi dispiace per il nostro fratellino David, che ha solo 5 anni. Starà a noi trasmettergli la memoria e i valori di papà, insieme a nostra madre, Anne Marie: una grande donna, coraggiosa, che ha subito preso in mano le redini della famiglia. I nostri genitori ci hanno insegnato a vivere a questo mondo senza essere dei pescecani».

Anche Foschi, il ds del Cesena, le ha mostrato grande affetto in questo periodo.

«Sì. Lui, tutta la società, i compagni e ovviamente anche l’allenatore, Drago, che avevo già avuto a Crotone e stravede per me. Il Cesena è una grande famiglia. Sono stati giorni molto pesanti per noi, mia madre è dovuta volare con Lys in Senegal per il funerale di papà, David è rimasto con me anche in ritiro, è diventato la mascotte del Cesena, ci hanno aiutato tantissimo. Devo solo dire grazie».

Intanto lei è già tornato tra i pali e anche nell’ultima vittoria con il Latina ha brillato.

«Sto continuando a crescere, sono contento. Il Crotone, l’Avellino, il Cesena: è il mio terzo anno di B da titolare, nonostante sia ancora molto giovane, e miglioro di stagione in stagione. È questo che mi dà grande sicurezza e fiducia. Non mi accontento e vedo i progressi continui. Mi sento pronto per altri salti in alto. Non ho paura. Ma una grande determinazione. Sono umile, non certo presuntuoso. Ma anche ricco di orgoglio». 

L’anno scorso è stato proclamato miglior portiere della B dai suoi stessi colleghi di reparto. E ora è nuovamente considerato il miglior portiere della cadetteria, da protagonista di un Cesena lanciato verso la A.

«Conquistare la promozione ai playoff... visto che ormai la A diretta mi sembra impossibile... è sia un sogno sia un obiettivo chiaro. E’ dura, ma abbiamo l’organico per salire».

Foschi ha cercato di acquistarla, ma Cairo ha chiesto così tanti soldi da blindarla. In caso di promozione, il suo ds tornerà alla carica per trasformare il prestito in acquisto: è sicuro che lei farà bene anche in A.

«Adesso sono concentrato su quello che devo fare a Cesena, su questo campionato, ma anch’io guardo al futuro con grande fiducia e consapevolezza. E serenità. Non vedo l’ora di misurarmi anche in A, è evidente: e ci terrei tantissimo a conquistarla sul campo con il Cesena. Poi, chiusa la stagione, spero di trovare una società che creda in me. Entusiasmo e fiducia reciproca. Il destino è tra le mie mani. Se continuo a fare così bene, meriterò anche in A la fiducia del Toro o del Cesena o di un altro club ancora. Vedremo».

Il domani di Padelli nel Toro non è garantito.

«Anche il mio futuro è ancora da scrivere».

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