Baselli, destino Toro. Zappacosta in bilico

Il talento, se continuerà a crescere, diventerà presto il perno del centrocampo. Il difensore deve sbloccarsi
Baselli, destino Toro. Zappacosta in bilico© www.imagephotoagency.it

TORINO - Il successo di domenica scorsa a San Siro contro l’Inter ha rianimato i cuori granata soprattutto all’interno di uno spogliatoio intristito da un periodo in cui tutto sembrava andare storto e poco o nulla per il verso giusto. Adesso la speranza dell’ambiente è che il colpaccio di Milano possa costituire un nuovo inizio e permetta al Torino di scalare la classifica e chiudere l’annata nel miglior modo possibile. Ma le sette partite che mancano al termine del campionato possono essere (e lo saranno) anche utilizzate per verificare particolari situazioni tecniche e capire il reale valore di alcuni giocatori sin qui alterni se non addirittura deludenti. Chiarirsi le idee, insomma, per programmare un futuro importante partendo da alcuni punti fermi. Primo test: l’Atalanta, domenica all’Olimpico, di fronte ai propri tifosi. Serve una vittoria anche perché l’ultimo successo interno il Torino lo ha conseguito il 16 gennaio scorso contro il Frosinone (4-2), quasi tre mesi fa... Avversario tosto, come ha dimostrato nell’ultimo battendo il Milan in rimonta, squadra che fino a un anno fa annoverava tra le proprie fila Daniele Baselli e Davide Zappacosta, approdati alla corte di Giampiero Ventura durante lo scorso mercato estivo. Due giovani giocatori che nel Torino, quest’anno, hanno conosciuto vicende diverse.

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IL TALENTO - Baselli è giocatore di qualità. Il suo avvio di stagione è stato straordinario, corredato da prestazioni superbe e da gol spettacolari. Poi un infortunio lo ha tolto di mezzo per qualche settimana e al suo rientro, l’ex atalantino, ha faticato assai a ritrovare condizione e convinzione. Tant’è che il suo inverno è stato contraddistinto da un evidente calo di rendimento che ha interrotto il suo percorso di crescita. Nell’ultimo periodo però è parso in netto miglioramento e a Milano, quand’è entrato nella ripresa al posto di Obi, per esempio, è stato subito determinante ed ha pure colpito un palo clamoroso con un’esecuzione quasi perfetta. ora deve continuare così, riprendersi il posto da titolare, dimostrare di aver ritrovato quelle sicurezze di inizio stagione e progredire in quella evoluzione positiva che solo i talenti possono percorrere. D’altronde su di lui il Torino è disposto a scommettere per il futuro e, quando sarà pronto (per ora non lo è ancora), gli verranno consegnate le chiavi del centrocampo. Già, perché ora si esibisce da mezzala ma possiede tutte le caratteristiche per, un giorno, ricoprire il delicato ruolo di direttore d’orchestra in mezzo al campo.

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IL DIFENSORE - Su Davide Zappacosta lo staff tecnico ha lavorato e sta lavorando molto. Finora però i riscontri in campo non sono stati particolarmente esaltanti. Troppo timido in fase offensiva e a volte un po’ distratto in quella difensiva. Impressioni, certo, ma suffragate da fatti emersi dal campo. Vero, il suo competitor diretto è Bruno Peres che sulla corsia sinistra fatica mentre a destra è in grado di fare la differenza, è anche vero che languendo in panchina è difficile rendersi protagonista quando poi si viene catapultati in campo, la continuità di impiego è importante per qualsiasi giocatore, ma è altrettanto vero che quando è partito titolare quasi mai ha brillato. E proprio da queste estemporanee apparizioni (22 in campionato ma raramente da titolare) sono sorti dubbi sulla sua efficacia tant’è che, in società, si starebbe valutando se tenerlo anche il prossimo anno oppure se mandarlo in prestito altrove, soprattutto se dovesse essere confermato Bruno Peres. Zappacosta rappresenta un investimento importante che il Torino non può permettersi di depauperare. Il giocatore ha a disposizione un mese e mezzo per aiutare il suo club a decidere: riuscisse a tornare quello di Bergamo, tutti i dubbi svanirebbero in un lampo..

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