Torino, che beffa a Roma. Entra Totti e ribalta i granata

Finisce 3-2 per i giallorossi, con Totti che in extremis realizza 2 reti: uno su un rigore che non c'è. Il Toro era andato in vantaggio con Belotti dagli undici metri e poi con Martinez dopo il pari temporaneo di Manolas. Polemiche contro Calvarese: 2 penalty negati alla Roma, poi quello regalato nel finale
Torino, che beffa a Roma. Entra Totti e ribalta i granata© LaPresse

ROMA - Pazzesco. Il Toro perde negli ultimi minuti del match, punito da una doppietta di Totti e da un rigore inventato da Calvarese (che però in precedenza ne aveva negati due sempre ai giallorossi). Due volte in vantaggio, i granata, con l'undicesimo sigillo di Belotti nel primo tempo dagli undici metri e il 2 a 1 del redivivo Martinez nella ripresa, dopo il pari temporaneo di Manolas. Nella settimana delle grandi polemiche attorno al capitano della Roma, ecco cosa regala il romanzo del calcio: Spalletti lo manda in campo al 41' e lui in meno di 4 minuti firma due reti. Una beffa incredibile per il Toro, che pure aveva giocato a lungo bene: con grande personalità e attenzione nel primo tempo, con cuore, carattere e spirito di sofferenza nella ripresa, fino a quel 2 a 1 a sorpresa, nel momento di maggiore spinta dei romanisti. Ma poi Spalletti manda in campo Totti, come a Bergamo: e lui salva ancora la Roma. Da non crederci per davvero. Da non credere, anche, a quel che combina Calvarese, l'arbitro del celebre black out di Padova: errori decisivi inqualificabili, assistenti compresi.

VENTURA: "SONO MOLTO ARRABBIATO. SE NON FACCIAMO RISULTATO OGGI NON LO FACCIAMO PIU'"

SI PARTE - Consueto 3-5-2 per Ventura. Immobile lamenta ancora problemi muscolari, Maxi Lopez resta out a causa di una tonsillite. Davanti, tocca di nuovo a Martinez e Belotti, come a Bologna. A centrocampo, ancora assenti Acquah e Benassi, sempre infortunati: spazio dunque a Gazzi (Vives in panca per esigenze di turnover), Baselli e Obi. Dietro, torna Maksimovic, dopo 3 panchine di fila. Silva a sinistra, in luogo di Molinaro. Spalletti riparte invece dal 4-3-3, con il trio offensivo composto da Salah, El Shaarawy e Perotti. Pjanic e Digne partono dalla panchina. Totti nuovamente in panchina, senza sorprese, dopo il caso esploso a Bergamo. Ed è il Toro a creare la prima occasione pericolosa, dopo appena 20 secondi: Manolas liscia un pallone, che finisce a Martinez. Il venezuelano esplode il sinistro dalla distanza, cogliendo l'esterno della rete. Mentre la Roma si rende insidiosa una decina di minuti dopo, con un tiro di Salah, anch'esso fuori.

MERITI GRANATA - E' sostanzialmente equilibrata, dunque, la prima parte del match. Con i granata che controllano efficacemente la manovra dei giallorossi, poco brillanti in attacco. Anzi, in contropiede il Toro inizia a creare sempre più pericoli: al 25' Martinez dribbla bene Manolas, lanciato da Peres, ma poi tira incredibilmente alto, divorando una chance. Dopo un tiro calibrato male sul versante opposto da Nainggolan, ecco un'altra palla gol per i venturiani: fuga e botta di Belotti, con palo scheggiato. Quindi, al 35', il rigore perfetto, il 4° di fila, del centravanti granata, dopo il fallo subito da Manolas su azione d'angolo (il difensore lo aveva preso per la maglia e fatto cadere). Toro in vantaggio, dunque, con merito.

SILVA, MANI - La ragnatela a centrocampo dei granata irretisce Keita e compagni, mentre il tridente offensivo di Spalletti è sovente evanescente. L'ordine tattico dei granata, imperniato su Gazzi (onnipresente), Baselli e Obi, e la rapidità in contropiede sono i punti di forza della squadra di Ventura, con i suoi movimenti a fisarmonica. E quando Nainggolan trova la porta con un missile, sul finire del primo tempo, è Padelli a neutralizzare bene il pericolo. Polemiche romane al 42', poi, per un tocco in area di braccio di Silva, sul tiro davvero ravvicinato ancora di Nainggolan, il più pericoloso tra i giocatori di Spalletti. E si arriva all'intervallo, con la Roma ormai in forcing.

ALTRE PROTESTE – Giallorossi subito aggressivi, come da previsioni, ma sovente imprecisi, poco brillanti. Il predominio territoriale è a lungo sterile. Mentre al 12' è ancora l'arbitro Calvarese a far urlare i giallorossi, per un nuovo fallo di mano (stavolta di Gazzi, davanti a Padelli) su tiro del solito Nainggolan. Incredibile davvero l'errore del direttore di gara: come abbiano fatto a non vedere lui e gli assistenti non si sa. Spalletti aumenta la forza offensiva della sua squadra. Entra Dzeko per Emerson Palmieri, Ventura risponde con Molinaro al posto di Silva. Il pressing della Roma diventa impetuoso, il Toro non riesce più ad alzare il baricentro e da azione d'angolo al 20' arriva l'1 a 1: Manolas anticipa Moretti di testa, Padelli non ci arriva, è gol. Cui segue poco dopo la reazione del Toro: tiro di Baselli respinto da Szczesny. La partita per un po' è bella, avvincente, tra capovolgimenti di fronte. Passano i minuti e la Roma diventa più spigliata, serena, mentre i granata alternano buone ripartenze a errori fin marchiani nei disimpegni. Ventura inserisce Vives, levando Baselli. Adesso i granata appaiono provati, in difficoltà, davanti all'aumento del ritmo da parte della Roma. Il Toro si rintana, raramente Belotti e Martinez riescono a pungere in contropiede. Comunque la difesa di Ventura regge, con Padelli che neutralizza un contropiede di Salah con un'uscita sul limite dell'area addirittura di testa: la palla stava rimbalzando. Glik e compagni sono dei leoni, di fronte alle avanzate altrui.

CUORE GRANDE - Spalletti inserisce dopo la mezz'ora anche Pjanic, per regalare più qualità e geometrie alla manovra della Roma: esce El Shaarawy. Ma è un'illusione per i giallorossi. I granata colpiscono subito, con una ripartenza perfetta, mettendoci cuore e furbizia: discesa e traversone basso di Bruno Peres dalla destra, la difesa della Roma è formata da brutte statuine e Martinez stavolta riesce a toccarla dentro, segnando da due passi il suo primo gol in questo campionato. Incredibile: il Toro gode, cresce, ci crede, sfiora persino il 3 a 1. Spalletti tenta la nuova carta della disperazione, come a Bergamo: dentro Totti, acclamatissimo, per Keita al 41'. Dieci secondi e proprio lui segna, pazzesco: punizione di Pjanic, deviazione di testa di Manolas e scivolata vincente da due passi del campione giallorosso. Poi al 43' il rigore inventato da Calvarese (Maksimovic devia un cross col fianco, l'arbitro vede un fallo di mani che non c'è): Totti realizza dagli undici metri, l'Olimpico esplode. Totti può sentirsi un eroe, alla faccia di Spalletti. Ma che beffa per il Toro. E che ingiustizie, Calvarese.

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