Iago: «Nessuna rivincita sulla Juventus. Il Torino è ideale per me»

La spagnolo carica: «Abbiamo ambizione»
Iago: «Nessuna rivincita sulla Juventus. Il Torino è ideale per me»

BORMIO - Iago Falque è uno degli acquisti “pesanti” del Toro di Urbano Cairo. Accanto a lui c’è il team manager Luca Castellazzi. Ecco le  parole dello spagnolo, arrivato in granata dopo settimane di attese. «Ero tranquillo perché sapevo che volevo venire qui indipendentemente da Ljajic. Ho avuto la pazienza di aspettare. E non ho avuto dubbi di nessun tipo. Ho scelto la squadra migliore per me». Sul ruolo: «Il 4-3-3 mi piace come il ruolo di esterno trequartista, con due esterni che possono entrare in mezzo. Così ho giocato sempre e mi va bene. Destra o sinistra? Dipende. A Roma stavo a sinistra per i cross per Dzeko. Poi anche a destra e mezzala. Ho provato tutte le soluzione, mi adatto a quello che vuole il mister. Per il momento sembra che vuole a piedi invertiti. E rientrare mi piace». Sull’ambiente: «La piazza granata può essere ideale per me, e si sta costruendo una squadra importante con un obiettivo importante. Per crescere. Io dopo gli ultimi mesi difficili a Roma voglio riprendermi con il mio gioco».

 

DATEMI LA JUVE - Sulla stracittadina da ex: «Il derby? Sinceramente non ho voglia di rivincita contro nessuno. Penso a me alla mia squadra e ai tifosi. Per loro e noi il derby è importante da vincere e penso solo a quello. Aver voglia di rivincita è sbagliato nel calcio. L’impatto? Mi sto trovo a mio agio, sono i primi giorni, piano piano capirò meglio i miei compagni. Stiamo facendo un lavoro fisico, la stagione è lunga. Io ho perso la prima settimana, devo lavorare di più con Adem. Ventura mi ha preso al Bari quando avevo 18 anni e non giocavo. Ma era diversa la situazione. Ho parlato col direttore e saputo che anche l’allenatore aveva fiducia in me. Avevo bisogno di questo. Non mi sento titolare, però; mi sento uno come tutti gli altri. Può succedere di tutto. L’Europa? Ci mettiamo nella direzione per fare le cose bene, lavorando. Abbiamo i presupposti e dei bei giocatori, ora dobbiamo diventare squadra. Con un buon allenatore. Conosco la storia del Toro, ho vissuto a Torino prima. Mi ha convinto la fiducia della società e del mister, e la mia famiglia. Dovevo trovare un ambiente che mi voleva, con una squadra che vuole crescere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...