Benfica, l'omaggio al Grande Torino. Ci sono i famigliari degli Invincibili

Oggi cerimonia al Jamor presenti i famigliari degli Invincibili, in serata Eusebio Cup al da Luz
Benfica, l'omaggio al Grande Torino. Ci sono i famigliari degli Invincibili

LISBONA - Lo stadio da Luz, che ospiterà la sfida tra Benfica e Torino, è stupendo. E tutt’attorno c’è vita. E’ il mondo del pallone, tra stor, bar, ristorante, campetti, palazzetti. E dentro, il museo interattivo, dove cento anni vengono ripercorsi con il calcio, i trionfi e i personaggi delle varie epoche. Si parla del Titanic e di Bela Guttmann, di John Kennedy e di Obama, di Nobel e di Eusebio. «La “pantera negra” che ha fatto sognare il Portogallo, campione impossibile da fermare».

E nell’anno 1049 ecco il Grande Torino: il gagliardetto, il pezzo dell’aereo caduto a Superga, la stretta di mano tra Valentino Mazzola e Francisco Ferreira (l’amichevole era stata organizzata in suo onore, il 3 maggio 1949: al ritorno, il 4, la tragedia che ha segnato il club granata), i giornali che annunciano il disastro. Lì davanti si fermano i tifosi del Toro, sostando con commozione. Oggi, alle 12, verrà scoperta la lapide allo stadio Jamor dove giocarono le due squadre alla presenza dei rappresentati dei club e alcuni famigliari degli Invincibili (Gigi Gabetto, la figlia di Loik, il nipote di Ballarin).

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