Torino: Ljajic è sempre più l'uomo squadra

Fantasia e capacità balistica: tutti pazzi per il serbo che inventa reti dal nulla
Torino: Ljajic è sempre più l'uomo squadra© /AGENZIA ALDO LIVERANI SAS

TORINO - Le sfide con Sinisa Mihajlovic risalgono ai tempi di Firenze. Sfide all’ultimo centro, su punizione ovviamente. Destro contro sinistro. Per uno spettacolo nello spettacolo riservato a pochi, quelli presenti al campo di allenamento. Adem Ljajic, uno specialista, già da ragazzino, quando vestiva la maglia viola: un fenomeno sui calci piazzati. E con l’allenatore era uno spasso... balistico. Adesso che è al Toro, il serbo non ha perso il vizio. Anzi, ci ha proprio preso gusto. E non ha nessuna intenzione di fermarsi, perché la «più bella è in cantiere per il campionato».

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AFFONDATI - L’altra sera, allo stadio Grande Torino, il primo successo ufficiale, nel terzo turno di Coppa Italia contro la Pro Vercelli, porta la sua firma. Infatti, ha sbloccato il risultato con una splendida punizione. Alla sua maniera. Il destro avvolgente a giro che solitamente non dà scampo ai portieri avversari. E’ successo così con il giovane Andrea Zaccagno, ex granata schierato titolare da Moreno Longo. Ma era successo anche a Lisbona, contro il Benfica. E a Bormio, contro la Casateserogoredo.

PER IL PRESIDENTE E... - E la promessa fatta al presidente, alla fine, si rinnova ogni volta che Urbano Cairo appare in tribuna, o a bordocampo. Un gol su punizione dedicato a chi lo ha voluto fortissimamente, aspettandolo a lungo, con pazienza e convinzione. Quasi un voler ricambiare il boss e l’allenatore per l’occasione concessa. «Questa può essere la stagione di Ljajic - le parole di Mihajlovic -. Se sente la fiducia intorno a sé ed è libero di testa può fare davvero molto bene. Io lo conosco, l’ho portato in Nazionale e l’ho allenato a Firenze; è un potenziale campione, ma lo dovrà dimostrare in campionato».

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PAZZI PER IL 10 - Adem è il suo piede destro hanno già fatto innamorare i tifosi del Toro. Tutti pazzi per Ljajic che quando prende il pallone, lo piazza e lo “accarezza”, e dà sempre la sensazione del gol. «Finalmente uno che segna da fermo»; «Era una vita che non vedevamo un 10 di questi livelli in maglia granata»; «Un gioiello che ci fa sognare»; «Vale da solo il prezzo del biglietto, speriamo continui così». Già, la continuità, fin qui, è stata una pecca nella sua carriera. Ma a 24 anni può esserci la svolta, in un ambiente ideale che non lo pressa e lo coccola, da subito. Quelle perle su punizione, poi, sono immagini che si stampano indelebili davanti agli occhi dei tifosi che pensano in grande.

IL CLAN SERBO - L’ambientamento a Torino e nel Torino, inoltre, è facilitato dal trovarsi vicino dei connazionali. Intanto, Mihajlovic. Quindi il giovane Sasa Lukic che lo vede come un punto di riferimento importante. E non a caso, dopo aver segnato alla Pro Vercelli, Adem è andato dal centrocampista che stava in panchina per festeggiare in... lingua madre. Un doppio cinque alto che l’ex Partizan ha postato sul suo profilo di Instagram con il solito grido di battaglia del ragazzino entusiasta della nuova avventura sotto la Mole: «Forza Toro». LO SPECIALISTA - Insomma, c’è feeling fra i due serbi. E sempre su Instagram, Ljajic mette un collage di foto con tutte le sue squadre del passato e del presente. Una scalata di emozioni: Partizan Belgrado, Nazionale, Fiorentina, Roma, Inter, Torino con i numeri 22, 8 e 10. Con un unico comun denominatore: il gol su punizione, da artista del pallone, fantasioso e immaginifico. Con il suo piede destro.

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