Tira, Torino! Le punizioni non sono più una penitenza

Il primo segnale “vero” lo ha dato Ljajic gelando il Benfica al Da Luz. Poi la splendida palombella di Iago con l’Atalanta vanificata dalla sconfitta
Tira, Torino! Le punizioni non sono più una penitenza© ANSA

TORINO - Pronti via, ed è arrivato un gol su punizione contro la Casateserogoredo. Va be’, calcio d’agosto, dilettanti. Poi, però, la perla col Benfica allo stadio "Da Luz" che ha fatto il giro del mondo. In estate il verdetto unanime di tifosi e addetti ai lavori, incoronava Adem Ljajic quale specialista del calcio di punizione di un Toro che ormai da anni non ne aveva più uno. Benvenuto Ljajic quindi, in attesa che la Maratona potesse festeggiare per una perla da palla inattiva tornando ad aggiornare una lista di specialisti un po' troppo ingiallita dopo i fasti di Claudio Sala e Junior, Policano e Abedi Pelé, passando per Scifo e Martin Vazquez. Poi il crollo degli anni 2000, con qualche sussulto ora di Pinga ora di Rosina, con le illusioni griffate Recoba, ma comunque poca roba e di scarso rilievo, stanti anche le stagioni granata in serie B. Benvenuto Ljajic, dunque. Ma benvenuto anche Iago Falque.

CAIRO DIFENDE HART

DIGIUNO FINITO - L'inutile gol su punizione segnato dallo spagnolo contro l'Atalanta ha comunque spezzato del tutto un incantesimo che durava ormai da troppo tempo. Zero in assoluto i gol su calcio di punizione segnati nella passata stagione, uno soltanto nel campionato precedente quando fu El Kaddouri a trovare la via della rete con un tiro bello quanto inutile nella sconfitta sul campo del Genoa per 5-1. Era l'11 maggio 2015, sono passati la bellezza di 488 giorni prima di poter riassaporare il gusto di un gol su punizione, sempre speciale seppur agrodolce anche in questa occasione non essendo servito nemmeno per strappare un prezioso pareggio contro l'Atalanta.

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