TORINO - «A me Mihajlovic piace. E anche molto. Lo ritengo l’allenatore giusto. Ma per adesso gli sta mancando un aspetto fondamentale».
Ovvero, Graziani?
«La fortuna. Troppi infortuni. E qualche episodio storto. Insomma, non gli sta girando benissimo. Perdere Ljajic e Belotti per così tanto tempo, per esempio, è stata una brutta botta».
Perché lo ritiene l’allenatore migliore per aprire un nuovo ciclo, dopo Ventura?
«Sinisa ha un temperamento e capacità non comuni. Esperienza, sale in zucca. E una determinazione pazzesca. E’ un condottiero nato. Lo vedi, lo senti. Sinceramente, mi auguro proprio che le cose possano andare bene per lui e per il nostro Toro. Spero tanto che con il suo carattere, il suo carisma e la sua esperienza riesca a incidere. E poi, insomma, la squadra Miha ce l’ha. Ha una bella rosa, dai».
Attrezzata anche per dare l’assalto all’Europa?
«Io dico di sì. Gli infortuni hanno rallentato il cammino in queste prime 5 gare. Aspettiamo. La rosa è buona, sì. La migliore, direi, da quando Cairo ha preso il Toro».
Il suo Toro affronta la sua Roma, Graziani. Che partita si attende?
«Una gara assolutamente non scontata. Aperta a ogni risultato. Entrambe le squadre scenderanno in campo per vincere. E nessuna può stare tranquilla, anche se sulla carta la Roma parte avvantaggiata. Anche perché arriva da una straordinaria vittoria sul Crotone che ha ridestato entusiasmi e fiducia. Si è sgonfiato anche il caso Dzeko. Ma potrà succedere di tutto. Questo Toro non parte mai battuto, anzi. E poi anche l’orario strano, alle 12 e 30, condizionerà il rendimento dei giocatori. Accade quasi sempre così, quando si gioca all’ora di pranzo. I granata devono solo evitare di portarsi in campo un cumulo di apprensione. Se giocano sereni, possono anche vincere».
PROBABILI FORMAZIONI TORINO-ROMA
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