Toro, evviva il tridente delle meraviglie

Il gol di Belotti, la doppietta di Iago ma anche la qualità e il furore di Boyé: questi sono i granata
Toro, evviva il tridente delle meraviglie© LaPresse

TORINO - Lo si diceva l’altro giorno. Anche nel calcio, alla fine, è soprattutto una questione di qualità. Perché la qualità fa la differenza e quindi fa male... agli avversari. E se poi la qualità, per esempio, la metti nel tridente, diventano guai per chiunque, anche per chi è stato costruito e attrezzato per cercare di vincere lo scudetto come i giallorossi. Anche se mister Miha deve ancora fare a meno di Ljajic, ieri scaldatosi a bordo campo nel finale, ecco che può finalmente schierare Belotti in mezzo all’attacco dal primo minuto, Gallo di soprannome ma ariete di fatto, accompagnato a destra da uno Iago Falque effervescente e vogliosissimo di farsi rimpiangere dalla Roma e, a sinistra, da un Boyé sempre più toro nel vero senso della parola per come si batte in avanti e indietro e come carica il portatore di palla. La vittoria rotonda e piena del Toro regala la prova provata che se Mihajlovic può mettere in campo un attacco di qualità e intensità, diventano davvero dolori per tutti. Perché se è vero che Fazio è parso soprattutto “solo” alto, è altrettanto vero che Manolas è un signor difensore, uno dei migliori della A, ma pure lui ha arrancato ed è andato spesso in affanno contro la dinamicità di Belotti e la potenza di Boyè: due che insieme fanno due anni in più di Totti. E infatti non è un caso che il Torino abbia tirato una decina di volte nello specchio della porta, marchiando una ferocia in attacco che da tempo immemore non si vedeva in un match contro una big. Altro che attendismo esasperato, aspettando che...

LE PAGELLE: BARRECA DA URLO

La gente in estasi E infatti il pubblico si è esaltato e caricato come ai tempi belli, quelli in cui lo spirito del Toro non era soltanto una parola astratta e impolverata, ma un prova concreta che prendeva vita e forma per 90 minuti ogni domenica. Del resto per una squadra come quella di Mihajlovic, la cui filosofia è monolitica, attaccare-comunque-esempre, poter contare su un tridente così puntuto è fondamentale. Diversamente è come correre su un tapis roulant che “cammina” al contrario: per tanto che ti sforzi resti al punto dove sei. Invece questo Toro targato Iago- Belotti-Boyé va avanti deciso per andarsi a prendere l’unica cosa a cui tiene mister Miha: i tre punti. E così quelli arrivati ieri con i tre gol firmati da Belotti e Iago (doppietta), con rigore trasformato dallo spagnolo presentatosi dal dischetto proprio al posto del Gallo dopo i suoi due errori, regalano ossigeno ai sogni di gloria di un Toro che con queste premesse può veramente puntare a qualcosa di importante come l’Europa League.

UN TORO DA IMPAZZIRE

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