Torino, Mihajlovic: «Con la Fiorentina una prova di maturità»

L'allenatore granata: «Bisogna essere compatti, affamati, corti e molto lucidi dall'inizio alla fine della partita»
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TORINO - Mihajlovic, che gara si aspetta con la Roma? «Se con la Roma trovato l’impresa con la Fiorentina deve esserci una prova di maturità. Loro forse un po’ meno forti in qualche giocatore ma giocano diversamente, segnano meno ma subiscono meno rispetto alla Roma. Prova di maturità significa che la mia squadra deve essere compatta, affamata, corta e deve essere molto lucida e cattiva dall’inizio alla fine. Tutti devono fare bene il compito singolo e collettivo, tecnico e tattico. Voglio che mettano in pratica ciò che abbiamo studiato in settimana. Serve continuità di prestazione. Sarà una partita molto diversa da quella della Roma».

BOLLETTINO MEDICO - Gli infortunati recuperabili come sono messi? «Gli infortunati sono tutti recuperati. Maxi Lopez al 100%, Ljajic al 90% e anche De Silvestri. Abbiamo possibilità di cambiare passo durante la partita. Se posso cerco di non rischiarlo Ljajic ma dipenderà dalla gara. Maxi deve ancora dimagrire ma sta facendo dei bei progressi. Ma sono contento che gente come Barreca e Boyé siano stati capaci di mettersi in mostra».

SOUSA - Sousa ha detto che il Toro è una squadra di contropiede e di lavoratori. «Non commento mai gli altri allenatori. Se seguiamo i principi morali possiamo vincere con chiunque. La Fiorentina negli ultimi anni è abituata a stare nei posti alti: terzo, quarto posto e altro, noi no ma puntiamo a quello. Per riuscirci servono tante partite come quelle della Roma. Basta errori banali o rigori stupidi. Noi siamo una squadra di lavoratori ma anche abbiamo qualità».

IL RICORDO - Cosa ricorda della sua esperienza a Firenze. Bene la prima stagione, ma poi... «Il secondo anno è stato breve ma chi è venuto dopo di me ha fatto peggio. La mia storia dice che chi è arrivato prima e chi viene dopo di me fa peggio. Io non sono abituato ad andare a cena con i tifosi con tutto rispetto per loro. Io faccio un altro lavoro. C’è stato problema con la tifoseria. Ma non ho rivincite con nessuno, con la famiglia Della Valle resta un ottimo rapporto».

CASTAN - Come è nata l’idea di prendere Castan? «L’idea è nata negli ultimi giorni di mercato. C’era possibilità che venisse da noi. C’era problema del suo infortunio grave e non si sapeva bene se poteva recuperare bene o no. Poi parlando con dottori della Samp e altri giocatori blucerchiati abbiamo capito che era ok. Giampaolo marcava a zona e lui non l’aveva mai fatto. Così la sua volontà di venire da noi ha aiutato. Può tornare ai livelli della Roma, con Benatia miglior coppia centrale della A e tra le migliori in Europa. Ha esperienza carisma e carattere. E’ una mia sfida personale farlo arrivare a quei livelli là. Crescerà ancora lo so».

FALQUE E BELOTTI - Iago Falque o Belotti dal dischetto? «Belotti no di sicuro. Se Iago se la sente va lui (E qui Mihajlovic inizia a fare battute, stemperando l’ambiente ndr). Belotti se la sente ma non ci va dal dischetto! Fa giri strani intorno al pallone, ci mette un sacco di tempo e poi fa dei tiri piano. A centrocampo chi giocherà? Vediamo, tre tra Valdifiori, Benassi, Acquah e Baselli. Vives? No, è rimasta la seconda giornata di squalifica. Se va Longo a fare le nostre difese rischiamo che aumenti la pena (e qui aumenta la sua voglia di scherzare ndr), con me ero disposto pure a pagare e dare dei soldi ma non ci hanno ascoltato». A fianco del tecnico Iago Falque «Io in nazionale? La vedo dura, la Spagna ha tanti giocatori forti nel mio ruolo, ma se dovessi mantenere questa media gol...» e Castan: «Non so a che percentuale sono del mio stato di forma ma il medico mi ha detto che posso tornare al 100% e io col tempo ci arriverò. La cosa bella è che già così riesco ad aiutare la squadra».

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