Torino: Filadelfia, ultimo compleanno “in esilio”: poi i sogni!

Esattamente 90 anni fa veniva inaugurato il Filadelfia
Torino: Filadelfia, ultimo compleanno “in esilio”: poi i sogni!© LaPresse

TORINO - E’ un momento che i tifosi del Toro aspettano da anni: quello di oggi sarà, dopo decenni, l'ultimo compleanno "in esilio" per il Filadelfia, che dopo lunghe e tormentate vicende sta tornando finalmente a vedere la luce in tutto il suo splendore. E' vero, avrebbe dovuto esserci una grande festa proprio sul suo prato per festeggiare questo importantissimo avvenimento, ma nonostante tutti gli sforzi fatti si è dovuto cedere alla tirannia del tempo, che purtroppo scorre uguale per tutti. Tranne che per il Fila, che dopo 90 anni è ancora uno dei simboli più potenti della cultura granata, che non sbiadisce ma che anzi acquista forza ogni giorno di più. A metà gennaio la ditta costruttrice consegnerà i lavori, salvo aggiunte o varianti d'opera dell'ultimo momento che potrebbero far slittare il tutto di qualche settimana; poi si dovrà attendere il nulla osta del collaudo. Il traguardo però è vicino, per la felicità di tutti, anche del tecnico granata Sinisa Mihajlovic, che ieri in conferenza ha espresso la sua impazienza a iniziare gli allenamenti nella nuova location.

I «7 PUNTI IN PIU'» DI MIHA - «La speranza è di entrare al Filadelfia il prima possibile. Quando sono arrivato - ha sottolineato Sinisa con una punta di dispiacere - mi era stato detto che sarebbe stato pronto a ottobre, ora forse entreremo a marzo. La stagione finisce a maggio, speriamo di riuscire a entrare in questo campionato!». Anche perché allenarsi al Fila, finalmente a casa, potrebbe essere un aspetto importante per dare grinta in più alla squadra: «Non posso dire se trasmetterà valori, prima ci devo lavorare, non voglio parlare a caso. So cosa rappresenta, quello sì: un centro sportivo fatto bene, come potrebbe essere il Filadelfia, porta in generale 6-7 punti in più in campionato. Al di là del valore affettivo che sicuramente si porta dietro».

OGGI UN DIBATTITO ALLE 18 - Sebbene per l'inaugurazione si dovrà aspettare ancora qualche mese, con grande dispiacere del tecnico, questo compleanno storico non poteva passare in sordina: così stasera alle 18, al Circolo della Stampa Sporting di Torino, si celebrerà il tempio granata e la sua imminente rinascita con filmati, testimonianze e letture insieme a chi lo ha vissuto e chi ne ha reso possibile la ricostruzione: dal presidente della Fondazione Filadelfia, Salvadori, agli scudettati del 1976 che lì si allenarono alla vittoria, come Claudio Sala e Zaccarelli; dallo storico tecnico del vivaio Vatta al dg del Toro Comi e molti altri, tra dirigenti, giornalisti e famigliari del Grande Torino. Il nuovo blitz E a proposito di famigliari del Grande Torino, ha fatto un immenso piacere ai curatori del Museo del Grande Torino la visita di Bill Lievesley, figlio dell’ultimo allenatore degli Invincibili Leslie Lievesley, morto nella tragedia di Superga. Bill, che lo scorso 4 maggio era salito a Superga per la prima volta nel giorno delle celebrazioni che ricordavano suo padre e le altre vittime, è tornato ieri a visitare il Museo con la moglie Wendy e questa volta ha portato con sé anche le figlie Sue e Jo. Colpito enormemente e commosso da quello che i tifosi granata fanno ogni anno per ricordare il Grande Torino, ha portato in dono al Museo un cimelio di rara bellezza ed estremamente prezioso: il taccuino degli appunti di gioco di suo padre, accuratamente custodito per oltre 60 anni. Sul quadernetto, scritto con grande cura e meticolosità, si possono osservare gli schemi e le giocate di un tempo, e valutare così lo sviluppo che il calcio ha compiuto da allora. Una rara testimonianza di altri tempi, che rende ancora più preziosa la collezione che con tanto amore e dedizione i volontari ogni giorno custodiscono perché tutti possano goderne. Un’anteprima degli appunti di Lievesley si può trovare sulla pagina Instagram del Museo del Toro.

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