Baselli e Zappacosta: «Evviva, adesso il Torino è cattivo!»

Il centrocampista: «Mihajlovic mi ha trasmesso ferocia e carisma». Il terzino: «Le nostre vittorie cominciano con gli allenamenti, duri e intensi»
Baselli e Zappacosta: «Evviva, adesso il Torino è cattivo!»© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

TORINO - Da giocatore relegato in panchina e pungolato da Mihajlovic, a pietra preziosa, ancora una volta, del centrocampo granata. E’ il percorso di Baselli: si sta completando, con Sinisa al comando. E questo talento della mediana, eclettico e capace anche di vedere con facilità la porta, è il primo ad ammetterlo: “L’allenatore mi ha fatto capire che non si può giocare solo con i piedi, anche se li ho buoni. Per completarmi devo metterci carisma e cattiveria e non mollare mai fino alla fine. Negli anni passati mi mancava un po’, questa cattiveria. Non solo in me, ma anche nella squadra. Adesso, sto crescendo anche in questo”. E i progressi si vedono. “Anche l’esperienza mi aiuta, sono al secondo anno qui. Ventura un anno fa ci diceva di pressare meno, davamo l’impressione di essere più timidi. Ma non era vero, in fondo. E’ un altro modo di giocare, un’altra mentalità. Quest’anno sto acquisendo più cattiveria. Un anno in più di maturazione mi sta aiutando. Avere questa classifica ti rende molto orgogliosi, stiamo lavorando bene. L’allenamento paga. Siamo una squadra molto unita. Se poi segno, come a Palermo, tanto meglio. Ma conta la squadra che vince. La Nazionale? Devo meritarla sul campo, altro metodo non c’è”. E su di lui dice Mihajlovic: “Baselli deve lavorare per migliorare ancora la rabbia, la cattiveria agonistica. Ha tutte le qualità per farcela, viste le doti tecniche. E’ sulla strada giusta. E’ un ottimo giocatore, come Zappacosta, come tutti quelli che ho. L’importante è che restino umili”.

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ZAPPACOSTA - Anche il terzino destro sta vivendo un percorso simile, di crescita, con Mihajlovic: dalla panchina a una serie di ottime prestazioni. “Dal punto di vista caratteriale Mihajlovic ci sta dando tanto, e questo aspetto è importante per fare bene in partita. Dobbiamo migliorarci per raggiungere traguardi importanti. Il mister ci ha fatto crescere nella cattiveria agonistica. Anche in allenamento. Baricentro alto, grande intensità. L’anno scorso si attendeva di più, adesso invece cerchiamo di prendere palla anche nella metà campo avversaria. Dobbiamo continuare su questa strada, migliorare, colmare le nostre lacune. Solo così si raggiungono traguardi prestigiosi. Io non mi sono mai sentito lontano da Torino, così come ora non mi sento un titolare fisso. Ogni settimana bisogna meritarsi il posto. Siamo in 22, tutti potenziali titolari. In estate Mihajlovic mi faceva sentire parte del gruppo. E lo ringrazio per la fiducia che mi dà ora”.

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