TORINO - Di operazioni con in ballo cifre da capogiro se ne intende. Andrea D’Amico, volto notissimo tra gli agenti italiani, è colui che ha mediato l’operazione che ha portato Sebastian Giovinco al Toronto (dopo aver rescisso con la Juve l’attaccante, in Canada, ha sottoscritto un contratto da 8,6 milioni netti annui d’ingaggio con scadenza 2019). Queste le opinioni di D’Amico in riferimento ad Andrea Belotti, attaccante blindato dal Torino con una clausola rescissoria, valida solo per l’estero, da 100 milioni di euro (il centravanti ha allungato al 2021 con ingaggio raddoppiato: ora viaggia sul milione e mezzo più bonus). «Il Toro ha realizzato un’operazione saggia sotto vari punti di vista: se Cairo ha fissato la clausola a 100 milioni è perché immagina che, più avanti, qualcuno all’estero possa pareggiare la cifra - spiega D’Amico -. Quello del club granata è però anche un accordo che ha un ritorno d’immagine non indifferente. Di una clauola di tale entità è chiaro che si parli in abbondanza, e tutta questa visibilità avrà un ritorno, per il Torino. Belotti è una piccola opera d’arte, e Cairo di arte se ne intende: se dai un valore alto a un’opera, ravvivi il mercato, attorno a suddetta opera. Detto questo Belotti è un giocatore che si deve confermare e al quale non può che fare bene un percorso a medio termine da sviluppare nel Torino [...]».
BELOTTI: ORGOGLIOSO DELLA FIRMA COL TORO
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