Boyé-Simeone: gli opposti di Torino-Genoa 

Compagni in Argentina fin dalle giovanili del River: il granata lotta, ma non segna mai, mentre il Cholito è già a quota 6 reti
Boyé-Simeone: gli opposti di Torino-Genoa © LaPresse

TORINO - Nel 2014-15 giocavano assieme nel River Plate, anche se in verità in campo si vedeva più Lucas Boyé che non Giovanni Simeone. La carriera del primo si è poi sviluppata nel Newell’s, prima dell’approdo in Italia con la maglia del Torino, il secondo è invece andato alla scuola del Banfield, da dove il Genoa lo ha condotto in Serie A. Giovedì saranno avversari, tuttavia se il Cholito sarà al centro dell’attacco rossoblù, per Boyé si profila la panchina. Il figlio del tecnico dell’Atletico Madrid ha scalato posizioni, e approfittando anche delle turbolenze su Leonardo Pavoletti, destinato al Napoli nel mercato di gennaio, si è preso la titolarità del ruolo. Guadagnata grazie a 6 reti dentro alle quali c’è la doppietta della svolta, quella rifilata alla Juve. Boyé fino ad ora ha invece timbrato due volte in Coppa Italia, ma in campionato è ancora a quota 0. «Segno poco? Me lo dicevano anche in Argentina, dove giocando da punta centrale il discorso veniva fuori spesso...»: fin dal ritiro di Bormio non si è voluto presentare quale il bomber che non è, il sudamericano. Il problema, tuttavia, non sono tanto o soltanto i gol che non arrivano (anche nella partitella di ieri alla Sisport ha fallito un paio di ghiotte occasioni nonché un calcio di rigore), ma soprattutto gli scarsi progressi evidenziati fino a questo momento. Ha talento, corsa, un ottimo primo controllo e difende bene il pallone: tutte qualità che gli si erano immediatamente riconosciute, ma alle quali l’attaccante ha aggiunto poco. Boyé è al primo anno in Italia e quindi gli va giustamente dato altro tempo, però lo sfrutti al meglio, come l’avvio di stagione sembrava far promettere.

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