L'urlo di Mihajlovic: «Rivoglio il mio Torino»

Il tecnico granata: «Superfluo adesso spiegare quanto è importante la vittoria di domani col Genoa»
L'urlo di Mihajlovic: «Rivoglio il mio Torino»

TORINO - Che dopo tre ko di fila serva una svolta è poco ma sicuro. Il problema, semmai, è il come. Nella conferenza di vigilia Mihajlovic illustra I problemi del Toro e le modalità per risolverli in modo da rimettersi in marcia per l’Europa: «I ragazzi stanno bene non hanno perso entusiasmo, ci siamo allenati con profitto. Veniamo da tre ko di fila ed è inutile parlare di questo ma nell’arco del campionato ci può stare una striscia negativa anche se è meglio evitarla... Superfluo adesso spiegare quanto è importante la vittoria di domani col Genoa. Dovremo fare di tutto per riprendere il nostro cammino ma sarà dura. Anche loro arrivano da un ko dopo aver buttato via una vittoria. Hanno un gioco definito, hanno vinto in casa con Juve, Milan e Fiorentina, hanno qualità e fisicità, corrono molto e spero che il Cholito si ricordi che io sono molto amico del papà Simeone. Vedo che mette la grinta del padre. Io spero che i tifosi ci aiutino e capiscano il momento. E’ in questi momenti che il Toro deve dimostrare di essere una cosa diversa dagli altri. Al Genoa mancheranno Perin, Rigoni e Veloso. Non so se recupereranno Rincon e a centrocampo sono contati perché non hanno una rosa ampia come Juve, Roma e Napoli. La stessa cosa che capita a noi quando ci mancano tre o quattro giocatori, andiamo in difficoltà. Spero che capiti a loro ma hanno il carattere del loro allenatore. Noi però giochiamo davanti al nostro pubblico e in casa facciamo ottime gare. Se giochiamo da Toro possiamo batterli. Il problema è che negli ultimi tempi non ho più visto nella squadra la stessa grinta e rabbia di voler rubare palla che c’era all’inizio. Se questo avviene la colpa è mia perché sono io che devo trasmettere questo furore. Ci siamo un po’ imborghesiti. Voglio una squadra aggressiva, la stessa che ci ha portato sino a qui. Direi che ci aspettano due gare alla nostra portata per chiudere l’andata e se dovessimo vincerle allora a 31 punti la classifica sarebbe abbastanza buona, potremmo puntare a ciò che speriamo nel girone di ritorno. Con qualche rinforzo possiamo centrare l’Europa League. Non è facile muoversi a gennaio ma è ovvio che sarebbe meglio che gli innesti arrivassero subito, nel prossimo mese si giocano 4/5 partite. Comunque l'importante è che arrivino. Ljajic? La verità è che il tempo passa e lui deve decidere cosa fare da grande. Per diventare leader di questa squadra deve avere più continuità».

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Poi a chi gli chiede, in attesa di sapere quale giocatore del Toro si travestirà da Babbo Natale col Genoa regalandogli un gol, che rapporto aveva da bambino con Babbo Natale e fino a che età ci ha creduto risponde compiaciuto: «Babbo Natale io non ho mai scoperto che non esiste. Io sono convinto che ci sia. E’ una delle poche cose belle che c’è. Per cui noi bambini ogni anno scriviamo la letterina e se siamo stati bravi poi arriva il regalo....».

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