Torino, Mihajlovic rivela: «Ho detto no alla Cina»

L'allenatore granata tentato: «Ma non potevo lasciare un lavoro a metà»
Torino, Mihajlovic rivela: «Ho detto no alla Cina»© LaPresse

TORINO - Sinisa Mihajlovic scuote il mondo Toro alla sua maniera. Dicendo non solo la verità, che nel calcio è cosa abbastanza rara, ma svelandone di nuove. E così, per esempio, a chi gli chiede cosa ne pensa del calcio cinese che sta comprando a cifre folli, con ingaggi pazzeschi, ecco che prendE tutti in contropiede: «Io a dicembre ho ricevuto una offerta per allenare in Cina, ma ho deciso di rifiutare perchè non mi piace lasciare il lavoro a metà. A dire la verità, pensando bene all’ingaggio che avrei preso, per due giorni non è che poi abbia dormito così bene. Ma nella vita uno fa delle scelte e io ho deciso così. Chi va là per i soldi bisogna comunque rispettarlo, le carriere dei giocatori non sono così lunghe, quelle degli allenatori un po’ di più. In Cina magari guadagni cinque o sei volte quello che puoi prendere qui in una stagione. Comunque ora là non prendono più solo giocatori bolliti come succede in Qatar o negli Usa».

 

ITURBE E CARLAO - Dunque la prima bomba di Sinisa ha gli occhi... a mandorla, mentre le altre sono più “classiche” anche se di portata notevole: «Abbiamo preso Iturbe e Carlao e mi fa piacere, possono darci una mano. Sono due scommesse che vogliamo vincere. Il primo può giocare su entrambe le fasce, il secondo è potente e tecnicamente valido, un difensore che siamo andati a vedere di persona due volte prima di prenderlo con un rapporto qualità/prezzo interessante. Ma chi corre come noi per l’Europa League ha rose più attrezzate tranne l’Atalanta. Mi aspetto che arrivino altri giocatori, così come qualcuno che non mi ha convinto dovrà andare via. Col Sassuolo sarà una partita fondamentale da vincere. I giocatori dovranno percepire la gara nel modo migliore, senza ansia, consapevoli che se giocano come sanno vincono. Se non si riusciamo sarà per colpa nostra. Il primo avversario che dobbiamo superare è noi stessi. Mi aspetto di fare più punti nel girone di ritorno perché partiamo da una base che a inizio stagione non avevamo, perché ci conoscevamo poco e poi abbiamo patito tanti infortuni. Ho fatto vedere ai ragazzi la tabella dell’Europa League degli ultimi 4 anni e devo dire che stavolta l‘asticella si alzerà intorno a 66-67 punti. Quindi...». Al suo fianco Moretti e Benassi. Il primo conferma che quella granata sarà la sua ultima maglia che indosserà, il secondo che in Cina, a 22 anni, non andrebbe se arrivasse un’offerta: «Sono all’inizio della carriera, adesso».

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