Mihajlovic: «Non siamo morti e lo dimostreremo»

Il tecnico del Torino alla vigilia della sfida con il Milan: «Spero che la sconfitta di Coppa Italia abbia fatto capire che possiamo batterli»
 Mihajlovic: «Non siamo morti e lo dimostreremo»© Marco Canoniero

TORINO - Torino chiamato a invertire decisamente la rotta nel terzo appuntamento stagionale contro il Milan: dopo la sconfitta alla prima di campionato e l’uscita dalla Coppa Italia - entrambe consumate a San Siro -, domani sera tocca al Grande Torino ospitare la prova tra granata e rossoneri. Così Sinisa Mihajlovic ha presentato la gara che, se vinta, potrà permettere al Toro di rimanere agganciato al treno per l’Europa. «Montella ha detto che siamo morti? Sicuramente non lo siamo e lo dimostreremo. La prova di Coppa Italia ci ha fatto capire come si può battere il Milan. Abbiamo perso due volte contro i rossoneri e adesso abbiamo tanta fame di rivincita. Fisicamente stiamo bene, serve solo un risultato importante per tornare a stupire e a rilanciarci in campionato. Ora dipende tutto da noi».

ARAMU ALLA PRO DA LONGO

L’approccio alla gara non cambierà: «Prepariamo le gare sempre per vincere. Fino ad oggi, se si esclude la prova di Napoli, abbiamo dimostrato di giocarcela contro chiunque. Dobbiamo continuare così, senza troppi pensieri per la testa. Il girone d’andata è stato buono, ma dobbiamo crescere nella convinzione e nella capacità di chiudere le partite. Lotteremo fino alla fine per l’Europa se vinceremo qualche scontro diretto e non butteremo via i punti. C’è stato un tempo per tenere alte le ambizioni a parole, ora servono i punti. Che arriveranno se contro il Milan sapremo sfruttare qualche loro incertezza che conosciamo bene. Dovremo restare lucidi per mettere in campo quello che abbiamo preparato. Senza pensare al risultato, ma facendo la nostra partita».

Questo il punto sull’infermeria, con il brasiliano Castan costretto a un paio di settimane ai box: «Castan ha un’elongazione, anche se non ho capito bene cos’è mi dicono dovrà stare fuori quindici giorni. Iago ha ripreso e vediamo oggi se potrà essere utilizzato. Affrontiamo la terza gara in sette giorni, ma fisicamente stiamo bene. Ho fatto vedere i dati ai ragazzi e giovedì siamo stati superiori al Milan: il problema non è fisico. Detto questo qualcosa cambieremo, ma anche questa volta il meno possibile. Il Milan è più attrezzato di noi come tutte quelle che ci precedono eccezion fatta per l’Atalanta. Però andiamo in campo e in undici come loro e come loro avremo con tre cambi: i miei daranno il massimo, al concetto di stanchezza non esiste».

ZAPPACOSTA TORNA TITOLARE

Mihajlovic è poi tornato sul concetto di personalità che nelle ultime gare ha fatto difetto ai granata: «La personalità non si allena. Gli attributi o li hai o non li hai. Non si comprano al supermercato. Sappiamo bene che dobbiamo gestire meglio certe situazioni, soprattutto quando siamo sotto pressione. Senza farci prendere dall’ansia e dalla paura: bisogna saper gestire, tenere il pallone o farsi fare un fallo. Ci arriveremo perché abbiamo giocatori di qualità ed esperienza, però dobbiamo crescere sotto il profilo del carattere, della personalità e della capacità di chiudere le partite. Sia a Reggio che contro il Milan il primo tempo è stato ottimo, tuttavia è arrivato un solo gol in due gare. Il mercato? La società sa cosa fare e spero di avere un Torino ancora più forte. Noi dobbiamo restare attaccati al carro per invogliare la società a investire».

Nel Toro si sta gradualmente inserendo Iturbe. «Ha fatto quello che mi aspettavo da lui: due anni fa è stato l’uomo mercato e adesso ha tanta voglia di riemergere. Lo aiuterò a esprimersi al meglio. Ha gamba, forza e velocità. Ci può dare una grossa mano, ma prima deve rtitrovare una buona condizione fisica e la sua serenità. Non è ancora al meglio, ma crescerà giocando. Carlao è invece un giocatore di esperienza e buona personalità, bravo nel gioco aereo e cattivo. Fa ripartire l’azione e può agire sia da centrale che da esterno. Stiamo lavorando molto con lui da un punto di vista individuale. Inizia a capire che cosa voglio dai centrali. In questa squadra ci può stare benissimo. Domani contro il Milan avrebbe potuto giocare, ma Moretti e Rossettini stanno facendo bene». «Padelli e Ajeti fuori perché volevo mettere la squadra migliore. Ho giocato con chi ha giocato quasi sempre. L’ho già detto, non tutti nel Torino si sono dimostrati all’altezza»

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