Mihajlovic: «Torino, fai meglio dell'andata e l'Europa si può»

Il tecnico: «Dovremo conquistare più di 29 punti. Poi vedremo dove saremo, alla fine. Maxi? Non è cambiato nulla. Iturbe? Non è ancora al meglio»
Mihajlovic: «Torino, fai meglio dell'andata e l'Europa si può»© ANSA

TORINO - A 24 ore dalla partita con l’Atalanta, forse l’ultima vera speranza per il Toro per tentare di restare disperatamente aggrappato al treno per l’Europa, Mihajlovic non si nasconde dietro a un dito, ma al contrario sottolinea l’importanza quasi vitale non solo del ritorno alla vittoria, ma anche l’acquisizione di una determinazione massima che si deve allungare di qui a fine campionato. E che non deve durare, quindi, solo per 90 minuti. Le speranze non solo non sono ancora evaporate del tutto, ma possono persino aumentare, strada facendo. “Ho detto ai ragazzi certe cose e voglio dirle anche voi e ai tifosi, perché qua nessuno molla. Non esiste affrontare metà campionato senza un obiettivo. Adesso l’obiettivo è fare più punti dell’andata, per cui giocheremo anche contro noi stessi, contro il Toro dell’andata e non solo contro gli avversari. Se alla fine avremo fatto meglio, la nostra stagione sarà positiva. L’Europa è un obiettivo da raggiungere in due anni, ma ancor più importante è mantenere in alto il nome del Toro con partite aggressive giocate per vincere. In palio ci sono anche la nostra faccia, la storia e l’onore di indossare questa maglia. Non solo i tre punti. Non è retorica questa. E’ la base, il Dna di questo club. Giocare in una squadra significa incarnarne i valori . Vi assicuro che lavoriamo duramente tutti i giorni per correggere i difetti e migliorarci. Poi alla fine del ritorno vedremo se avremo fatto più di 29 punti. Io e i miei ragazzi siamo convinti di sì”.

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SULL’ATALANTA -E’ la squadra rivelazione del campionato; complimenti a Gasperini, al presidente Percassi, ma non ci sentiamo inferiori a loro. Giochiamo a casa nostra e vogliamo i tre punti. Noi dovremo stare attenti a loro, ma anche loro dovranno stare attenti a noi. Abbiamo sempre fatto bene in casa, vogliamo vincere. Per Gasperini questa è l’ultima chance per l’Europa per il Torino? Non c’è niente da rispondere, bisogna fare i fatti. E se vinceremo, avremo un punto in più rispetto all’andata, dopo 3 partite. Ragioniamo così, e poi vedremo, alla fine”.

MERCATO - A parte Carlao, è arrivato solo Iturbe, finora. E il centrocampista tanto richiesto? “Di mercato non voglio parlare, solo quando finirà lo farò. Cioè la prossima volta. Nella prossima conferenza a mercato finito faremo i conti e ci parleremo”.

I TIFOSI - Sulla visita al campo di un capo ultrà a inizio settimana, con allegato un confronto con Miha: “I tifosi devono fare i tifosi, cioè fare quello che hanno sempre fatto. Non vedo alcun tipo di problema. Se sono contenti applaudono, se no fischiano. Fanno tanti sacrifici per venire allo stadio qui o in trasferta. Si accetta tutto, fino a quando i confronti sono civili. Sono convinto che aiuteranno la squadra come han sempre fatto. Noi e loro abbiamo in mente solo il bene del Toro”.

MAXI - “Le condizioni di Maxi Lopez? Non è cambiato nulla”. Quindi non sarà di nuovo convocato? “Ripeto, non è cambiato nulla”. In generale: “I miei ragazzi si allenano sempre bene. Il problema è che in campo non sempre si fa ciò che io mi aspetto. Per come ci alleniamo, non dovremmo aver perso neanche una partita. Invece poi capitano gare come a Bologna. Dove non abbiamo fatto bene. Si è giocato in modo troppo prevedibile, scolastico, senza intensità. Mi spiace e spiace anche ai ragazzi. Ma domani è un’altra partita e faremo di sicuro meglio. E per l’Europa bisogna fare più punti del solito, visto quando corrono quelle davanti”.

SU BELOTTI - “Belotti più che migliorare non deve peggiorare nei comportamenti. Non lamentarsi in campo con l’arbitro e gli avversari perché lo menano. Lo menano perché è forte. Non si deve imborghesire ma deve mantenere questa rabbia, questa mentalità. Può migliorare in tutto ma non perdere mai la fame, se no poi sarà difficile migliorare ancora. E’ umile, ha avuto grandi insegnamenti dalla famiglia; non dimentichi mai l’umiltà e da dove è partito. Non si monti mai la testa”.

SU ITURBE - “Abbiamo preso tutti giocatori che l’anno scorso non avevano giocato. Castan, Valdifiori, Iago, Ljajic… Tutte scommesse. Non era così scontato che questi giocatori riprendessero subito a essere dei giocatori. Anche per Iturbe ci vuole tempo. Iago per due o tre mesi pareva un ex giocatore, poi ora sta facendo bene da molto tempo, come ai tempi del Genoa. Iturbe l’ho voluto io perché ha gamba, forza, tiro, ha caratteristiche diverse dagli altri attaccanti. Deve ritrovare fiducia, spensieratezza. E non deve essere messo in croce dopo ogni gara. Non abbiamo preso un Messi nelle migliori condizioni, ma un giocatore che arriva da due anni di difficoltà. Sarà un giocatore che potrà farci comodo. Sono convinto che tornerà quello che faceva benissimo a Verona. Dipenderà molto da lui. Cercherò di aiutarlo il più possibile. Poi dipenderà anche da sua capacità di mettersi in discussione e di meritarsi la maglia. Ma ha carattere, farà sicuramente bene”.

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