Tutti i segreti di Barbara Pedrotti: «Il Torino, Rossi, la thai boxe come sfogo»

Intervista al nuovo volto di Torino Channel: «Che carica Mihajlovic...»
Tutti i segreti di Barbara Pedrotti: «Il Torino, Rossi, la thai boxe come sfogo»© LaPresse

TORINO - Barbara Pedrotti, cominciamo dalle origini. Lei è di?
«Rovereto, sono trentina. Vivo a Milano da un anno e mezzo, ma sono legata alla mia terra. Ho iniziato a lavorare mentre studiavo per cui ho viaggiato molto per riuscire a svolgere la mia attività di speaker tecnico».
 
Un aiuto per chi non fosse certo di sapere cosa vuol dire speaker tecnico... 
«Essere la narratrice live di un evento sportivo che si sta sviluppando. Tanti sono stati gli eventi ai quali in questi anni ho prestato la voce, come il Giro d’Italia, gare di mountain bike, atletica, MMA, maratone e campionati del mondo di molte discipline. Fondamentale dunque essere preparati sotto l’aspetto tecnico dello sport che si sta raccontando al pubblico».
 

Qual è il suo rapporto con lo sport praticato? 
«Lo adoro e vivo di questo. Lo pratico tutti i giorni, sin da ragazzina, non a livello agonistico per un problema al ginocchio che ha interrotto la mia crescita di atleta. Non mi misuro con gli altri ma con me stessa. E’ la mia unica valvola di sfogo: sono dipendente dallo sport! In Trentino giro in bici, a Milano faccio spinning, nuoto, palestra e un po’ di boxe, thai boxe. Non ho mai amato gli sport prettamente femminili».
 
Per esempio? 
«Da bambina le altre facevano ritmica o danza classica. Io giravo con le minimoto o in bicicletta per cui avevo sempre le ginocchia sbucciate. Le mie amiche compravano “Cioé” e io “Motosprint”. Sono esattamente un maschiaccio, forse perché mio papà ha sempre voluto un figlio...!».
 
Dunque sportiva al 100%. 
«Sì. Esattamente, un amore viscerale. Il regalo per i miei 18 anni è stato andare a seguire il GP del Mugello».


 
Qual è lo sport che preferisce guardare? 
«Quelli che ho seguito di più dal divano sono stati Formula 1 ma soprattutto Motomondiale: 500 e 250 prima, poi MotoGP e Superbike. Per me era sinonimo di famiglia, io e mio papà francobollati, come dice il buon Guido Meda, per seguire le corse. Poi il calcio, noi italiani l’abbiamo nel Dna, fa parte della nostra cultura. Infatti tifo per la Nazionale».
 
Qual è lo sportivo che la affascina di più? 
«Mi piace molto Zanardi. Non riesco a scindere il gesto sportivo dalla personalità. Alex è stato un grande prima dell’incidente e ancora di più dopo. Ogni volta che lo incontro, anche solo ascoltarlo mi arricchisce. Pure con semplici parole ti strappa un sorriso e ti fa stare meglio. E poi potrei parlare della schermitrice Bebe Vio, medagliata alle Paralimipiadi, che è una forza della natura pazzesca».
 
E Valentino Rossi...? 
«Ecco, purtroppo non l’ho mai conosciuto. Io da ragazzina, e ho le prove, avevo la cameretta completamente tappezzata, sia quando vivevo in Italia che a Londra, con i suoi poster e ai miei genitori dicevo “Non vi preoccupate, tranquilli, perché io sposerò Valentino Rossi”. So tutto di lui, era una malattia, raccoglievo dvd, speciali su Vale. Poi per fortuna sono cresciuta e ora ho un atteggiamento un po’ più professionale. Lui è meraviglioso. Come Tomba per lo sci o il Pantani più bello per la bicicletta. Adoro Valentino perché trasmette la passione di ciò che fa e io ammiro la gente che sa emozionarsi ed emozionare».
 
Su Sky conduce una finestra sulle scommesse sportive. La sua più grande nella vita che ha fatto? 
«Credere nel mio sogno. La quota era a 50! Mi sono avvicinata con testardaggine al mio lavoro e non è stato facile: un ruolo tipicamente maschile. Al mio primo Giro d’Italia come speaker mi hanno addirittura scambiata per una hostess che regalava gadget. Non è stato facile, ma alla fine ho vinto io».
 
A proposito di scommesse, se le proponessero di partecipare all’Isola dei famosi cosa risponderebbe? 
«Ora non potrei. C’è una cosa che mi piace però di quel programma: permette ai partecipanti di far vedere ciò che si è. In un mondo, quello dello spettacolo, dove molti indossano una maschera, io amo mostrarmi per quello che sono».
 
Qual è la pazzia più grande che ha fatto nella vita? 
«Potrei dire buttarmi con il parapendio, fare hydrospeed, Down Hill, MMA e tutti gli sport più estremi (e che ahimè io ho provato) ma credo che poi la pazzia più grande in fondo sia vivere la propria quotidianità senza filtri, vivere tutto senza tirare i freni e crederci, sempre!».
 
Per rilassarsi, un bel film, la musica o cos’altro? 
«Una bella corsa sotto la pioggia a tutta velocità che farò tra poco nonostante il raffreddore».
 
Attore preferito? 
«Anthony Hopkins».
 
Single o fidanzata? 
«La prossima domanda...?»
 
Un uomo deve essere... e non deve essere...? 
«Un uomo deve capirmi, travolgermi ed essere onesto. Non deve recitare ma essere se stesso».
 
Ora in questa nuova avventura con Torino Channel condurrà il format “In auto con”: porterà da casa all’allenamento un giocatore granata. Chi guiderà? 
«Io, sempre io! Sono una maniaca del controllo».
 
Il viaggio più lungo in auto?
«Una vacanza coast to coast dalla Florida alla California e ritorno in 12 giorni e ovviamente guidavo io. La più bella della mia vita».
 
L’idea di diventare mamma cosa le fa provare?
«E’ una cosa meravigliosa. Deve essere un gesto altruistico e non egoistico, il bimbo non deve essere vissuto come un capriccio. Quando deciderò di avere un figlio allora lui sarà la priorità. Ora non posso. Mi vedo un’ottima mamma».
 
Che musica preferisce?
«Va a periodi. Ora gli italiani: da Jovanotti a Vasco Rossi, passando dai Negrita».
 
Le piace ballare? 
«Il problema è che credo che una scopa si muova meglio di me».
 
Che impressione le ha fatto Cairo?
«Mi ha colpito: è un vulcano!».
 
Cosa ha percepito dal primo approccio coi granata?
«Voglia di fare bene. Di essere una squadra forte, l’altro giorno mi hanno presentato i ragazzi e Mihajlovic: ho avuto un’ottima impressione».
 
Nel calcio ci sono 4 ruoli: in quale si identifica?
«Attaccante! Mi sono dovuta difendere mille volte, ne ho parate tante, qualcuno ha cercato anche di tirarmi colpi meschini, ma io sono un attaccante e non mollo».
 
Ora vanno di moda i programmi di cucina. Che rapporto ha col cibo?
«Lo adoro, mi reputo un’ottima cuoca, soprattutto so fare dolci buonissimi. Quando sono stressata faccio sport e mi cucino i dolci. Ora mi sto specializzando sugli alimenti sani, che fanno bene».
 
Si dice che il bello nella vita sia migliorarsi. Barbara Pedrotti in cosa è migliore di quando a 19 anni ha dato la maturità’?
«Ora guardo soprattutto dentro di me e meno gli altri. A volte la strada può essere corta ma io ho preferito quella in salita: quando arrivi in vetta poi il panorama è più bello».

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