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TORINO - Prim’ancora che dai giornalisti presenti all’Olimpico, la pagella di Lukic è stata scritta da Mihajlovic, nel dopopartita di Roma. «Sasa ha disputato un’ottima gara, nonostante il test fosse per lui particolarmente difficile e importante, vista la qualità degli avversari. E’ ancora molto giovane, ma ha dimostrato anche personalità», il succo del giudizio tecnico, del tecnico. Magari l’aggettivazione scelta da Sinisa è stata un po’ amplificata dal lievito della necessità di salvare qualcosa, nell’abulica prova complessiva del Torino, e allora ottima può diventare buona, con maggiore equilibrio. Ma poi la sostanza non cambia. Perché davvero il ragazzino serbo ha stupito e strappato una promozione, alla fine della fiera, contro le fiere di Spalletti. E’ piaciuto per la cifra tecnica e il carattere, la lucidità e la maturità, la voglia e l’incisività. Se dobbiamo racchiudere la sua prova in un’immagine, pensando al fuoco delle motivazioni, soccorre la memoria di un suo recupero straordinario su Salah. E se invece vogliamo riprodurre in poche parole la pulizia tecnica, possiamo rievocare quel florilegio di palloni dispensati con intelligente geometria, con la perla di un gol sfiorato sul finire del primo tempo, con una sventola da fuori.
FAME ATAVICA - Tatticamente, però, deve ancora crescere: e sicuramente nella fase difensiva ha più di una pagnotta da mangiare, se è vero che anche dalle sue parti, ma non solo per sua responsabilità, sono nati almeno due gol e mezzo della Roma. (...)
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