Torino | Cairo, investire con sentimento rende di più

Toro, il Filadelfia, i campioni da non far scappare
Torino | Cairo, investire con sentimento rende di più© Marco Canoniero

Interessi, rendimento, guadagno, plusvalenza, cedola. Chi più ne ha più ne metta. L’economia, sorella maggiore di una finanza ormai spregiudicata, grazie a un’assenza sempre più marcata della politica, vive sugli investimenti: cioè il rapporto tra i soldi che si mettono sul piatto e quelli che si spera, poi, di andare a intascare grazie alla “magia” del virtuosismo finanziario. Sempre che non diventi realtà la frase di Sarnoff, per cui «La finanza è l’arte di far passare i soldi di mano in mano, finché non spariscono».

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Ma, tornando al Toro, questo rischio, con la prudenza del presidente Cairo, sperimentata negli anni da tifosi granata, sembra davvero risibile. Il problema, semmai, è che questa attenzione quasi spasmodica per le entrare e le uscite ha fatto sì che in 12 anni l’unica gioia vissuta, all’altezza della tradizione della storia del club, sia stata la partecipazione all’Europa League di due stagioni fa, con l’apice degli ottavi di finale giocati con lo Zenit. Da allora i risultati sono scesi, assistendo non a caso alle partenze dei big: da Cerci a Immobile, da Darmian a Bruno Peres, per citarne alcuni.

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Ma se in questi casi il patron ha argomentato le motivazioni di tali cessioni con il fatto che dalla controparte era diventata pressante la richiesta di poter volare più in alto, - situazione sulla quale sarà meglio trovare una chiave di lettura differente in futuro altrimenti il processo di crescita non lieviterà mai - ecco che con il Filadelfia questa problematica non si pone. Il Filadelfia non se ne vuole andare via. Non punta... il Real Madrid, il Bayern o altro. Il Filadelfia, rinato, ha radici nodose che entrano nella storia del club.

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Se altrettanto vuol fare il presidente Cairo, ecco l’occasione d’oro. Investire altri soldi sul “giocatore” più sicuro che ci sia: 2,5 milioni per completare la rinascita del Tempio, realizzando il Museo del Torino, consentirebbero di incassare un guadagno che nessuna supercalcolatrice di Wall Street è in grado di quantificare. Quando si entra nella sfera dei sentimenti, si muovono volumi catalogabili con parametri particolari e a volte sorprendenti. E allora, se in lui prenderà strada lo stimolo di entrare nel cuore del Toro, il 2017 può passare alla storia. Anche di Cairo.

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Interessi, rendimento, guadagno, plusvalenza, cedola. Chi più ne ha più ne metta. L’economia, sorella maggiore di una finanza ormai spregiudicata, grazie a un’assenza sempre più marcata della politica, vive sugli investimenti: cioè il rapporto tra i soldi che si mettono sul piatto e quelli che si spera, poi, di andare a intascare grazie alla “magia” del virtuosismo finanziario. Sempre che non diventi realtà la frase di Sarnoff, per cui «La finanza è l’arte di far passare i soldi di mano in mano, finché non spariscono».

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