Ma, tornando al Toro, questo rischio, con la prudenza del presidente Cairo, sperimentata negli anni da tifosi granata, sembra davvero risibile. Il problema, semmai, è che questa attenzione quasi spasmodica per le entrare e le uscite ha fatto sì che in 12 anni l’unica gioia vissuta, all’altezza della tradizione della storia del club, sia stata la partecipazione all’Europa League di due stagioni fa, con l’apice degli ottavi di finale giocati con lo Zenit. Da allora i risultati sono scesi, assistendo non a caso alle partenze dei big: da Cerci a Immobile, da Darmian a Bruno Peres, per citarne alcuni.
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