Toro, tutti col Gallo Belotti. E per Baselli giù il cappello

All’ora di pranzo i granata contro l’Udinese al Grande Torino. Parola d’ordine: aiutare il bomber a riprendersi il trono del gol
Toro, tutti col Gallo Belotti. E per Baselli giù il cappello© Marco Canoniero

TORINO - Premesso che qualunque granata volesse assurgere al ruolo di spazza-Udinese sarebbe gradito ai tifosi, e non farebbe differenze per Mihajlovic, sono due i giocatori che più di ogni altro sono chiamati ad accendere il Grande Torino. Il primo è Belotti, che non la butta dentro da un po’ - due partite col Toro, una e mezza con la Nazionale: un’eternità, per lui - ma non ha per niente rinunciato all’ambizione di laurearsi capocannoniere (malgrado Dzeko) né al sogno di riportarsi in zona Scarpa d’Oro. Emblematiche sono state, al riguardo, le parole spese ieri per il Gallo da parte dei suoi compagni Zappacosta («è un nostro dovere metterlo nelle condizioni di vincere la classifica marcatori») e Baselli («sta facendo qualcosa di straordinario, siamo orgogliosi di averlo con noi: diventare capocannoniere sarebbe la giusta ricompensa»), a riprova del fatto che la missione-Belotti ha ormai assunto per questa squadra un significato che va oltre il mero appagamento personale del singolo goleador, peraltro chiamato a suggellare oggi la 100ª presenza in Serie A. Cresce, un po’ in tutti, la speranza-sensazione che il Gallo possa davvero rimanere; e fargli vivere un finale esaltante come l’inizio e il prosieguo, e magari anche di più, potrebbe rinvigorire le prospettive di salto in alto dell’intero ambiente. Nel Toro però, non altrove. Toro nel quale si è intanto consumato un piccolo miracolo. Quello di un ragazzo di talento che, strapazzato a più riprese (anche in pubblico) dal suo allenatore, ha saputo gestire i comprensibili moti di risentimento e contenere le voglie di fuga che a un certo punto sembravano appagabili. Ha ingoiato e sofferto, si è rimesso sotto, a testa bassa e denti stretti, ha distillato grinta dalle proprie timidezze, è andato al contrattacco difendendo. Ha dato segni di ripresa e risposte importanti. E ieri ha detto: «Ringrazio Mihajlovic se sto diventando un giocatore migliore». Non tutti sono Baselli. Ma noi siamo tutti Baselli.

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