Torino, streghe o arbitri: ce n’è sempre una

Derby tra errori fatali nei finali di partita e fischi sfavorevoli
Torino, streghe o arbitri: ce n’è sempre una© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live

TORINO - C’è la maledizione dell’ultimo tiro, ma c’è anche un’altra maledizione, se vogliamo chiamarla così, con ironia: quella dell’arbitro. L’altra sera, Higuain al 92’ ha ereditato il testimone sia dal Cuadrado del 31 ottobre 2015, 2 a 1 per la Juve allo Stadium con gol decisivo del colombiano al 94’, sia dal Pirlo del 30 novembre 2014, stesso risultato sullo stesso prato, e stesso minuto spacca-Toro.

Ma anche stavolta il derby è stato «falsato», per dirla con Mihajlovic, da almeno un grave errore arbitrale: e nel recente passato era andata pure peggio ai granata, a ben ripensarci. Ecco, già: ripensiamoci. E senza nemmeno dover tornare indietro ai tempi di Ferrini o Giagnoni, piuttosto che di Pulici, Dossena o Lucarelli. Restiamo agli ultimi derby, e prendiamone per esempio un paio in casa del Toro, prima di emigrare con i ricordi allo Stadium. Già all’andata, in questo campionato, Rugani fu inspiegabilmente graziato all’alba della partita: mancata espulsione per fallo su Belotti in volo verso Buffon. Arbitro Rocchi: un nome e un destino, per il Toro. Perché proprio lui aveva già dato il 30 settembre del 2007: 1 a 0 al 93’, gol di Trezeguet in posizione di fuorigioco attivo, per le regole dell’epoca, ma trasfigurato incredibilmente in passivo, una magia. E sempre Rocchi, allo Stadium, il 1° dicembre del 2012, cacciò Glik sullo 0 a 0 per un’entrata sul pallone, in anticipo su Giaccherini, che poteva comportare un giallo, per la pericolosa rudezza dell’intervento (e poi la Juve ebbe vita facile nel confezionare un 3 a 0). Ma fosse solo l’arbitro di Firenze, l’imputato sul fronte del Toro. No, tranquilli, si può sempre scegliere nel mazzo, prima di atterrare sull’ultimo (colpevole) Valeri, tra sudditanze psicologiche di qua individuate e di là negate, nel dibattito infinito non solo dei tifosi. Prendiamo per esempio il derby del 23 febbraio 2014, 1 a 0 per la Juve allo Stadium, Tevez al 30’. A una decina di minuti dalla fine, Pirlo sgambettò clamorosamente in area El Kaddouri, ma Rizzoli non solo lasciò correre: ammonì persino il marocchino! E ben prima aveva già ripetutamente salvato Vidal: fallo di mano, punizione, ma nessun giallo automatico (e il regolamento? Dimenticato all’improvviso?). Vidal era già stato ammonito, in precedenza. Stessa musica nella ripresa, dopo un fallaccio su Darmian. Conte sostituì Vidal in fretta e furia, a quel punto. E il 29 settembre del 2013? Toro in casa, 1 a 0 per la Juve, arbitro Mazzoleni, gol di Pogba: ma, disdetta, a quell’azione in mischia aveva appena partecipato anche Tevez, in palese fuorigioco... Poi, volendo, sempre e solo restando alle legittime proteste recenti dei granata (e quindi al netto delle eventuali recriminazioni degli avversari, sempre possibili), si può ancora dire del derby di Coppa Italia del 16 dicembre 2015: 4 a 0 per la Juve, certo. Però Zaza doveva essere espulso da Doveri prima che potesse spezzare il derby con la sua doppietta iniziale. Dopo un’ammonizione per fallo su Peres, ecco i secondi gialli evaporati: spallata a Glik, scaraventato contro i cartelloni pubblicitari; entrataccia in scivolata sul portiere granata Ichazo; brutto fallo da dietro su Belotti. E così, ovviamente, poco dopo Allegri lo sostituì. Intanto Molinaro era già stato espulso sull’1 a 0 per doppia ammonizione, ça va sans dire.

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