Festa al Filadelfia. Cairo: «Giornata epocale». Mihajlovic: «In casa abbiamo onorato il Grande Torino»

Il presidente su Belotti: «C'è un patto: spero rimanga, ma con 100 milioni dall'estero non dipende da noi. E rivogliamo lo scudetto del '27». Duetto con Miha, anche per i seggiolini. E sul futuro, il serbo dice: «Europa? Dipende dal presidente»
Riapre il Filadelfia, la casa del Grande Torino

TORINO - Entrano i giocatori, entra il Toro di adesso dopo il Toro del passato. Belotti e soci dopo Pulici & C. Il nuovo Filadelfia è ufficialmente aperto e i campioni del passato fanno staffetta con i ragazzi di Mihajlovic. Nel frattempo, quando viene pronunciato il nome durante presentazione, il sindaco Appendino è già fuori dallo stadio. Parla il presidente Cairo: «E’ una giornata epocale. Il Toro tornerà ad allenarsi qua a luglio o agosto. Mi sono riletto la storia, sono stati fatti tantissimi progetti dall'80 ad oggi, ma poi non è accaduto nulla se non la demolizione. Ora, invece, con il contributo di tutti coloro che hanno protetto il Fila, grazie alla Fondazione Filadelfia - che ha lavorato benissimo - grazie al Comune, alla Fondazione Mamma Cairo e tutti quelli che hanno finanziato il Filadelfia siamo qui. So che quando è nato il Fila nel 26', il Toro ha vinto lo scudetto poi revocato (e ci occuperemo di questa cosa), poi il Toro ha rivinto lo scudetto l'anno dopo, e quindi oltre che essere magico il Fila ha portato fortuna. Una volta dissi che avrei voluto essere il presidente che riporta il Toro al Fila. Ce l'abbiamo fatta, ma è merito di tutti. Belotti? Come sapete, ha rinnovato fino al 2021. Nel contratto c’è una clausola di 100 milioni per l’estero: se qualcuno arrivasse con questi milioni, noi saremo costretti a darlo via..ma se Belotti dicesse di no, rimarrebbe da noi. Questo è un patto che ho con lui».


MIHAJLOVIC - Parla anche Sinisa MIhajlovic: «Rimane ancora una partita e dobbiamo vincerla. Non c’era bisogno di sgridarli dopo il ko di Genova. Sono bravi ragazzi! Il nostro obiettivo era andare in Europa in due anni.  Siamo noni in classifica e davanti a noi c’è solo la rivelazione Atalanta, non è una stagione fallimentare. Ci sono le basi giuste per andare avanti, adesso con qualche innesto giusto l’anno prossimo saremo competitivi, per provare ad arrivare in Europa. Volevamo provarci già da quest’anno e, se non ci siamo riusciti, è solo colpa nostra. Comunque penso che la gente si sia divertita. Volevamo giocare, soprattutto in casa, con lo spirito del Grande Torino e ce l’abbiamo fatta, perdendo solo due partite. Dobbiamo migliorare fuori casa, questo sì. I ragazzi hanno sbagliato l’atteggiamento in due partite su 38, ci sta».



LO SKETCH DEI SEGGIOLINI - Tra Cairo e Mihajlovic parte la gara a “comprare” i seggiolini che ancora non hanno nome. «Cinquecento», dice il presidente. «Dieci», segue il tecnico. «Cinque», aggiunge Benassi. E Belotti? Si lancia: «Dieci». E patron Beretta? «Cento». E Ljajic? «Venti». Tutti i giocatori si lanciano. E via con la festa… Con postilla: «L'anno dopo la costruzione del Fila, il Toro ha vinto lo scudetto. E adesso?». Risponde Miha a Cairo: «L'Europa? Dipende dal presidente...». Sì, dal mercato.

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