Mihajlovic: «Resto al Torino!»

Parlando con una tv del suo Paese, il tecnico serbo si è detto certo di rimanere: la sua voglia granata è più forte delle piccole frizioni dietro le quinte
Mihajlovic: «Resto al Torino!»© www.imagephotoagency.it

TORINO - «Il prossimo anno sarò sicuramente l’allenatore del Torino». Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare: in questo caso l’Adriatico, visto che Mihajlovic è tornato nella sua Serbia, dalle parti di Novi Sad, sulle rive del Danubio. Ma resta il fatto che le parole di Sinisa rappresentano per davvero una bella folata di vento, atta a spazzare le nuvole che erano comparse nel cielo, in queste ultime settimane. Giacché (sia detto chiaramente) si poteva continuare a scommettere anche belle somme, serenamente, sulla prosecuzione del rapporto tra Miha e il Torino, e tra lui e Cairo in particolare: ma, con la medesima sincerità, va anche detto che qualche frizione e qualche piccola crepa, qualche motivo di incertezza si era peraltro allargato.

Continuava a udirsi, ad esempio, l’eco di alcune (ripetute) dichiarazioni di Sinisa, tanto legittime quanto comunque rumorose. Per la serie: «Se vogliamo davvero lottare per l’Europa, dobbiamo rinforzare ogni reparto con giocatori di qualità, dato che secondo me solo 12 o 13 giocatori della rosa attuale meritano di restare». Oppure: «Le chance di conquistare l’Europa League? Dipenderà da Cairo». Eccetera eccetera. E, al di là dei commenti di facciata («Nessunissimo problema con Mihajlovic», e via dicendo), certe puntualizzazioni del tecnico serbo non avevano certo fatto esultare Cairo, conoscendo anche il suo modo di ragionare, di operare, di reagire. E’ una questione ben nota, questa, che come un fiume carsico era comparsa a più riprese nella seconda parte della stagione.

Ecco perché qualche nuvola galleggiava ancora nel cielo di Torino. Ma adesso, parlando in Serbia a una tv locale (Sportklub), a margine di un torneo giovanile che Sinisa aveva giocato da ragazzino e che tornava ad affrontare da ospite d’onore, Sinisa ci è andato giù piatto, come si dice. Perché se è giusto sottolineare che ha firmato «due anni di contratto, e i contratti esistono o non esistono, e se hai dei problemi si possono anche risolvere», è anche vero che Miha si è poi subito sentito in dovere di dichiarare, con un sorriso: «Comunque sia, io sarò sicuramente il tecnico del Torino, il prossimo anno». In codesta fase di allenatori che vanno e vengono, questi sono segnali forti, mediaticamente. Miha non molla: confida che il presidente non gli venda i migliori e rinforzi adeguatamente la squadra.

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