Il senso di Belotti per il Torino: perché vale 100 milioni

È bastata la sua presenza. Spirito, coraggio ed esempio: «Emozione unica il ritorno, felice per tutti»
Il senso di Belotti per il Torino: perché vale 100 milioni© www.imagephotoagency.it

TORINO - Il canto del Gallo non può ancora essere cristallino, ma è già in grado di svegliare l’ambiente granata. Nelle notti insonni di Mihajlovic, tra una riflessione e l’altra, è facile pensare che il serbo abbia speso più di una preghiera per far sì che Belotti fosse utilizzabile dall’inizio, contro il Cagliari.

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«Tornare in campo è stata una emozione unica, sono felice per me e per la squadra: grazie a tutti per il supporto che mi avete dato in questo periodo», ha liberato la sua gioia via internet l’attaccante. Che ha fatto capire una volta di più perché per lui sia stata fissata una clausola da 100 milioni. Il ruolo centrale che Belotti ricopre all’interno del gruppo può essere analizzato da molteplici punti di vista: tecnico, tattico e mentale, ma ogni discorso deve essere preceduto da un dato essenziale. La media punti del Toro, da quando c’è Mihajlovic, con e senza il Gallo: in 43 partite disputate con il centravanti è di 1,33; senza, il crollo è verticale, 6 match in cui la media scende a 0,33. Normale, tenuto conto del contesto, che Mihajlovic pregasse di poter impiegare Belotti, nella prova che almeno per adesso gli è valsa la conferma. Quella contro il Cagliari non è certo stata la sua miglior prestazione in granata, ma il suo contributo è comunque stato prezioso. E’ bastata la sua presenza, stimolo per i compagni, come d’esempio è stato il suo coraggio di andare al tiro, pur con esiti infelici.

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